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Patrick Tambay, alla Ferrari per Gilles

Da Carlo69 @F1Raceit

La carriera in Formula 1 di Patrick Tambay

Daniel Patrick Charles Maurice Nasri Tambay è nato a Parigi, il 25 giugno del 1949.

Patrick Tambay debutta in Formula 1 nel 1977, nel Gran Premio di Francia a Digione, con una Surtees, mancando però la qualificazione. Dalla gara successiva passa alla Theodore Racing. Con la Ensign-Ford N177 ufficiale, Tambay partecipa alla sua prima vera gara in Formula 1 al Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone. Alla seconda gara con il team di Teddy Yip, ad Hockenheim, il pilota francese giunge in sesta posizione al traguardo e conquista i suoi primi punti in Carriera. La stagione prosegue positivamente per Tambay che conquista due quinti posti a Zandvoort e Mosport Park. Conclude la sua prima annata con un diciottesimo posto in classifica piloti.

James-Hunt-Patrick-Tambay-1978-McLaren
L’anno successivo approda in McLaren. Alla sua prima gara con la vecchia monoposto McLaren-Ford M26 conquista subito un sesto posto nell’appuntamento iniziale della Stagione, il Gran Premio d’Argentina a Buenos Aires. Durante il Campionato si distingue spesso per le sue buone prestazioni durante le qualifiche. Il suo miglior risultato in gara è il quarto posto conquistato nel Gran Premio di Svezia. Alla fine del mondiale conquista 8 punti.

La McLaren sta attraversando una crisi finanziaria. Il 1979 è una stagione disastrosa. Affiancato da John Watson, Tambay conquista il suo miglior risultato dell’anno con un settimo posto nel Gran Premio di Gran Bretagna a Brands Hatch. A fine Stagione Ron Dennis, subentrato a Teddy Mayer, decide di sostituirlo con il giovane pilota francese Alain

patrick tambay
Prost.

Nel 1980 interrompe la sua presenza in Formula 1, per poi tornare di nuovo nel 1981.

Tornato nella massima formula nel 1981 il francese disputò la prima parte di stagione di nuovo con il team di Teddy Yip, con la Theodore-Ford TY01, conquista un sesto posto a Long Beach, prima gara dell’anno. A metà stagione, però Tambay lascia la scuderia e passa alla Ligier, con cui disputa i restanti Gran Premi senza concluderne uno. A metà stagione, quando Jean-Pierre Jabouille decide di appendere il casco al chiodo, Tambay viene chiamato dalla Ligier per disputare la seconda metà di Campionato al volante della Ligier-Matra JS17-B. La monoposto è totalmente inaffidabile: Tambay non riesce a terminare una sola gara.

La grande occasione per il francese arriva nel 1982 quando vienee chiamato dalla Ferrari a sostituire Gilles Villeneuve, morto a Zolder. Dopo un ottavo posto alla gara d’esordio giunge terzo al Gran Premio di Gran Bretagna e conquista la sua prima vittoria in Germania. Sempre quell’anno, ottiene un secondo posto a Monza. Problemi alla schiena lo costringono al forfait in due dei successivi Gran Premi precludendogli la possibilità di raggiungere la vittoria in un campionato anomalo, che Rosberg vince con 44 punti. Chiude poi la stagione al settimo posto con venticinque punti ottenuti.

patrick tambay
Confermato anche per il 1983 in Ferrari otteine la sua seconda vittoria al Gran Premio di San Marino, in cui scatena la gioia dei tifosi della Ferrari e quattro podi, oltre ad alcuni piazzamenti, che però non sono sufficienti per lottare fino alla fine per la conquista del titolo mondiale. Tambay conclude la stagione al quarto posto, che poi è il suo miglior risultato in carriera.

Il francese non viene confermato per il 1984 e va in Reanult: a causa della scarsa affidabilità della vettura, ottiene solo un secondo posto e qualche piazzamento. Al Gran Premio di Monaco, poi, il transalpino ha un incidente con il suo compagno di squadra Warwick e si rompe il perone. L’incidente gli fa saltare il Gran Premio successivo. Tambay concluse la stagione undicesimo.

Patrick Tambay
Per il 1985 Patrick rimane legato alla Renault. L’inizio della stagione è buono con dieci punti conquistati nelle prime tre gare, compresi due terzi posti, ma il resto della stagione è molto difficile a causa problemi di affidabilità. Tambay è costretto al ritiro in sette occasioni e conclude cinque gare di cui solo una a punti.

Passato alla Lola, in cui aveva ritrovato il suo vecchio capo Carl Haas, con cui aveva corso nelle Can Am, Tambay disputa nel 1986 la sua ultima stagione in Formula 1. La scarsa affidabilità del mezzo, però, non permise al transalpino di andare oltre un quinto posto, conquistato al Gran Premio d’Austria e un quindicesimo posto in classifica piloti.

Il pilota e l’uomo

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Patrick Tambay, francese di ricca famiglia parigina, educato, sempre sorridente, forse non è stato un pilota velocissimo, ma ha lasciato un ricordo importante nei tifosi della Ferrari. Collaudatore preciso ed instancabile, arriva in Ferrari dopo la morte di Gilles Villeneuve. Amico del canadese, Patrick Tambay, quando giunge a Maranello, ha33 anni e un’esperienza ampia ma non entusiasmante in Formula 1: 49 Gran Premi dal 1977 e come miglior risultato un quarto posto. Ferrari affermò tuttavia di avere intuito in lui “doti tecniche e umane, che la nostra Squadra risvegliò: Patrick poté finalmente dimostrarsi un collaudatore preciso e instancabile, oltre che un pilota redditizio, vincente”. In quella terribile stagione 1982, corre con la gloriosa vettura numero 27 che era stata di Villeneuve. E la porta al successo in Germania. Avrebbe anche potuto compiere un’impresa memorabile vincendo il titolo, ma quell’anno non doveva essere così per i piloti della Ferrari. Nel finale di stagione viene frenato da attacchi di artrosi cervicale che lo costringono a saltare i Gran Premi di Svizzera e Las Vegas. L’anno seguente si riprende un momento di gloria vincendo il Gran Premio di San Marino a Imola davanti a una folla impazzita che applaude lui e la rossa vettura 27 come per un riscatto dovuto alla memoria di Villeneuve. Quel giorno non poté trattenere le lacrime sotto il casco alla vista di uno striscione dei tifosi: “Tambay vendica Gilles”… Negli ultimi metri di gara la sua monoposto fece una piccola deviazione per toccare una bandiera canadese sull’asfalto in ricordo di Gilles.

Imola 1983 rimane un quadro dai colori che non sbiadiranno mai.

 


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