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Patto di stabilità e investimenti: l’intervento di Stefania Bonaldi nella direzione nazionale del Pd

Creato il 17 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Alle ore 14:00 del 15 gennaio in via S. Andrea delle Fratte numero 16 prima della convocazione della Direzione Nazionale del Partito Democratico, il segretario Matteo Renzi ha incontrato il Coordinamento Sindaci di cui Stefania Bonaldi, primo cittadino di Crema, fa parte. Lo scopo primario di questo organismo interno alla Direzione Nazionale del partito è quello di avere la società civile protagonista nella programmazione dell’agenda politica. Tra questi hanno partecipato alla riunioneIgnazio Marino, Virginio Merola, Michele Emiliano,  Vincenzo De Luca Sindaco di Salerno e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Presente anche Piero Fassino, reduce da un vertice dell’ANCI tenutosi al mattino.

Renzi ha chiesto al  gruppo di Sindaci di esprimere proposte circa gli Enti Locali da trasmettere immediatamente al Governo e al Ministro Graziano Delrio. L’intento del Segretario è quello di istituire un vero e proprio coordinamento tra Sindaci locali al fine di individuare anche una serie di proposte di medio termine verso cui richiamare l’attenzione dell’esecutivo.

In tale contesto – spiega Stefania Bonaldi - ho ritenuto di intervenire al fine di ribadire, in raccordo con molti altri colleghi,  l’improcrastinabile necessità di un allentamento del patto di stabilità, che tenda a zero e non a saldi positivi, in modo da fare ripartire gli investimenti e le manutenzioni (con priorità all’edilizia scolastica e alle strade, ma penso anche alle manutenzioni quotidiane delle strade, le cui buche che sono l’incubo di tutti i sindaci); egualmente ho rimarcato la necessità di norme sulla fiscalità locale certe , ricordando che nel 2013 la finanza locale è stata toccata da ben 9 provvedimenti assunti in corso d’anno”.  Circostanza, quella citata da Bonaldi, che il segretario Renzi ha ritenuto di evidenziare anche nella propria successiva relazione alla Direzione Nazionale. “L’incertezza della norma – prosegue Bonaldi - e conseguentemente delle entrate, rende precaria e incerta l’attività gestionale di ogni Comune. Occorre presto una fiscalità locale che garantisca il mantenimento delle risorse sul territorio. In tal senso ho poi precisato che l’imposta immobiliare deve potere restare ai Comuni, ad esempio, e i Comuni devono avere voce in capitolo su imposte come la Tares , proprio quella che ci ha resi immeritatamente il parafulmine nei confronti dei nostri concittadini e di alcune categorie artigianali in particolare, eccessivamente svantaggiate da questa tipologia di tributo. Sul medio termine ho ritenuto di indicare al Segretario Renzi e ai colleghi Sindaci come si renda necessaria anche la riforma del catasto, con il passaggio pieno delle deleghe catastali ai comuni. Questo per permettere interventi puntuali di adeguamento del valore commerciale di mercato degli immobili e per la definizione delle zone catastali. Occorre, in ultima analisi, rendere possibili interventi più puntuali e più equi proprio in tema di fiscalità”.

Altri esponenti del coordinamento hanno condiviso  le loro osservazioni in tema di fiscalità, tagli, patto di stabilità, lavoro, rilancio degli investimenti e rivendicazione di maggiore autonomia a beneficio dell’ente locale. Da rilevare come sia per i primi cittadini delle piccole città che per i Sindaci delle città capoluogo sia emersa una sintonia e una precisa focalizzazione di quelli che sono le necessità locali comuni a tutti e che necessitino di rapido intervento da parte del Governo.

Matteo Renzi e il coordinatore della segreteria Enti Locali Stefano Bonaccini hanno chiesto ai partecipanti di validare entro i prossimi giorni un documento da presentare al Governo contenente tutto quanto emerso nell’incontro affinchè possa essere sottoposto e messo in agenda; Piero Fassino, presidente dell’ANCI, ha aggiunto che “fatta 100 la spesa pubblica italiana, i Comuni fanno il 7,5% della spesa; fatto 100 il debito pubblico italiano, i Comuni si attestano al 2,5% dello stesso. Prova inconfutabile che i centri di spreco, si diseconomia e di debito non sono i Comuni”.

La proposta del Coordinamento Sindaci della Direzione Nazionale, appena redatta, sarà nei prossimi giorni sottoposta alla validazione della Direzione per poi divenire punto programmatico del Patto di Governo.

Sono soddisfatta di questa esperienza – sottolinea Stefania Bonaldi - che mi ha consentito di portare alla attenzione nazionale le criticità con le quali le amministrazioni locali si confrontano e scontrano quotidianamente. E’ stato arricchente, e in qualche misura, permettetemi, consolante, confrontarsi con altre esperienze di colleghi amministratori locali che rappresentano città italiane anche di rilievo. Mi attendo che il PD sostenga in modo energico le istanze dei territori e di tutte le realtà locali, mirando a combattere sprechi, inefficienze, diseconomie, spese pazze e  privilegi laddove veramente sussistono. Credo che i segnali importanti da dare al Paese debbano andare nella direzione, già intrapresa, ma da rafforzare con sinergia collettiva, della riduzione dei costi e dei privilegi della politica e dalla messa al bando dei comportamenti incoerenti con questo stile. Penso, in ordine temporale, allo scandalo dell’aumento di 1160 euro al mese che i capigruppo della assemblea regionale siciliana si sono autovotati due giorni fa. Questo malcostume deve essere stigmatizzato dal PD sempre con forza: è sui comportamenti che si gioca la credibilità della politica, oggi, ancora prima che sui programmi. Assicuro alla mia città che ribadirò spesso a Matteo Renzi la necessità che si vigili costantemente prendendo le distanze da questi comportamenti e segnando una totale discontinuità.


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