Un microfono in una mano, un disco nell’altra. Pau, cantante dei Negrita, al secolo Paolo Bruni per una serata, infatti, ha lasciato a casa lo storico gruppo aretino e si è dedicato al mixaggio dei dischi, dando vita a un dj set dal ritmo tribale, rock, patchanka, reggae e folk che ha fatto impazzire la pista. Da sempre poliedrico e pieno di interessi diversi, Pau non poteva farsi scappare l’occasione di suonare la musica che più gli piace senza troppi limiti, grazie al progetto da lui stesso creato Dj set Zona bastarda. Pau è tornato, dopo due anni a Parma, regalando una notte dal ritmo sfrenato. “Sono umorale, in base a come sono le persone che mi trovo davanti decido che musica suonare – confessa -. E’ una passione che mi porto dentro da ancora prima della nascita dei Negrita quella di fare il dj. Così quando posso, cerco anche questo contatto con la gente”. Tantissimi i giovani e i meno giovani che non si sono persi lo spettacolo. Ragazzi e ragazze a cui Pau augura tanto divertimento e di riuscire a tornare a una “vera interazione con le persone, quella che c’era una volta”. Pau, infatti, si definisce un pessimista convertito all’ottimismo dall’energia delle altre persone. “Quando sono solo ho paura, sono pessimista e negativo”, spiega il cantante . “Il presente mi preoccupa. Mentre il futuro mi affascina, soprattutto se lo affronto con altre persone. In verità, però, la società e l’Italia di oggi mi spaventa. Ho una figlia di 4 anni e la paura più grande è rivolta a lei. Ormai viviamo in un Paese senza valori, sono svaniti i grandi ideali che muovevano le persone. Non è una questione di politica o di partiti, è proprio che nessuno ha più slanci o idee. La cosa più importante è comparire, offendere, presenziare nei programmi televisivi. Non dire cose intelligenti o fare proposte concrete per migliorare questo Paese in affanno. Insomma…. Ci sarà un motivo se ormai il partito più forte è quello dell’astensione. Di chi è la colpa? Non sta a me dirlo. So solo che il problema c’è”. Il potere della televisione e dei mass media è un tema caro a Pau, che racconta sarà presente anche nel prossimo disco in fase di realizzazione con i Negrita: “Non vogliamo parlare di questo. Ma è naturale che certi temi, molto sentiti, vengano fuori. Come un rigurgito. Basta vedere quanto la tv ha cambiato il mondo della musica: ora i cantanti devono vivere o di live o di talent show. Non voglio sparare a zero contro la televisione, però: è una macchina. E, utilizzando le parole di Lorenzo Cherubini, siamo noi “l’elemento umano dentro la macchina”, che decide che uso farne. Le colpe sono quindi nostre. Sarà quindi un disco freestyle, dove verrà fuori la realtà che viviamo, ma con un po’ di poesia”. Ma la televisione, per Pau, ha cambiato anche i rapporti tra le persone. “Ci ha mandati in letargo – prosegue il cantante di Arezzo -. Rispetto al mondo in cui sono cresciuto questo è veramente un altro. Ritrovo quello che eravamo in Sud America, una zona a me molto cara. Mi piace perché siamo molto simili, è una questione di sangue. Basta aprire un elenco del telefono di Rio De Janeiro per vedere che sono tutti legati all’Italia. Sono quello che eravamo: vivono in un ambiente vero, dove non conta apparire. Qui ormai manca il rapporto umano diretto, la concretezza tra persone. Ma non prendetemi per un bacchettone che vuole fare il moralizzatore – ironizza Pau -. E’ normale che ogni persona, in età matura, veda il suo passato come ‘the best of’, ma io non voglio avere questo pregiudizio, non voglio farmi giudice. Auguro solo ai tanti giovani di ritrovare quel rapporto umano che a me tanto piace”.
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Un microfono in una mano, un disco nell’altra. Pau, cantante dei Negrita, al secolo Paolo Bruni per una serata, infatti, ha lasciato a casa lo storico gruppo aretino e si è dedicato al mixaggio dei dischi, dando vita a un dj set dal ritmo tribale, rock, patchanka, reggae e folk che ha fatto impazzire la pista. Da sempre poliedrico e pieno di interessi diversi, Pau non poteva farsi scappare l’occasione di suonare la musica che più gli piace senza troppi limiti, grazie al progetto da lui stesso creato Dj set Zona bastarda. Pau è tornato, dopo due anni a Parma, regalando una notte dal ritmo sfrenato. “Sono umorale, in base a come sono le persone che mi trovo davanti decido che musica suonare – confessa -. E’ una passione che mi porto dentro da ancora prima della nascita dei Negrita quella di fare il dj. Così quando posso, cerco anche questo contatto con la gente”. Tantissimi i giovani e i meno giovani che non si sono persi lo spettacolo. Ragazzi e ragazze a cui Pau augura tanto divertimento e di riuscire a tornare a una “vera interazione con le persone, quella che c’era una volta”. Pau, infatti, si definisce un pessimista convertito all’ottimismo dall’energia delle altre persone. “Quando sono solo ho paura, sono pessimista e negativo”, spiega il cantante . “Il presente mi preoccupa. Mentre il futuro mi affascina, soprattutto se lo affronto con altre persone. In verità, però, la società e l’Italia di oggi mi spaventa. Ho una figlia di 4 anni e la paura più grande è rivolta a lei. Ormai viviamo in un Paese senza valori, sono svaniti i grandi ideali che muovevano le persone. Non è una questione di politica o di partiti, è proprio che nessuno ha più slanci o idee. La cosa più importante è comparire, offendere, presenziare nei programmi televisivi. Non dire cose intelligenti o fare proposte concrete per migliorare questo Paese in affanno. Insomma…. Ci sarà un motivo se ormai il partito più forte è quello dell’astensione. Di chi è la colpa? Non sta a me dirlo. So solo che il problema c’è”. Il potere della televisione e dei mass media è un tema caro a Pau, che racconta sarà presente anche nel prossimo disco in fase di realizzazione con i Negrita: “Non vogliamo parlare di questo. Ma è naturale che certi temi, molto sentiti, vengano fuori. Come un rigurgito. Basta vedere quanto la tv ha cambiato il mondo della musica: ora i cantanti devono vivere o di live o di talent show. Non voglio sparare a zero contro la televisione, però: è una macchina. E, utilizzando le parole di Lorenzo Cherubini, siamo noi “l’elemento umano dentro la macchina”, che decide che uso farne. Le colpe sono quindi nostre. Sarà quindi un disco freestyle, dove verrà fuori la realtà che viviamo, ma con un po’ di poesia”. Ma la televisione, per Pau, ha cambiato anche i rapporti tra le persone. “Ci ha mandati in letargo – prosegue il cantante di Arezzo -. Rispetto al mondo in cui sono cresciuto questo è veramente un altro. Ritrovo quello che eravamo in Sud America, una zona a me molto cara. Mi piace perché siamo molto simili, è una questione di sangue. Basta aprire un elenco del telefono di Rio De Janeiro per vedere che sono tutti legati all’Italia. Sono quello che eravamo: vivono in un ambiente vero, dove non conta apparire. Qui ormai manca il rapporto umano diretto, la concretezza tra persone. Ma non prendetemi per un bacchettone che vuole fare il moralizzatore – ironizza Pau -. E’ normale che ogni persona, in età matura, veda il suo passato come ‘the best of’, ma io non voglio avere questo pregiudizio, non voglio farmi giudice. Auguro solo ai tanti giovani di ritrovare quel rapporto umano che a me tanto piace”.
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