Paura di morire
Recentemente mi è stata posta una domanda che, stranamente, non solo non mi era mai stata posta prima, ma relativa ad un argomento sul quale non mi ero mai soffermata molto.Ho mai, nella mia esperienza, avuto paura di morire? Era una domanda che non mi aspettavo ma non ho avuto dubbi sulla risposta.
Si.
Quando si guarda negli occhi un medico e gli si chiede se si ha il cancro, si ha una gran paura della risposta, anche se la si conosce già. Quando la domanda la posi io, quel che la risposta che mi venne data provocò in me, fu assolutamente inaspettato.
Non provai nulla.
Assolutamente nulla.
Il vuoto.
Io credo che, davanti ad una situazione simile, il terrore, l’angoscia, lo sconcerto, la preoccupazione, lo smarrimento e l’incredulità siano di un’intensità tale da schiantare il cuore. Forse, fu proprio l’intensità di quelle emozioni a far sì che si annullassero a vicenda. Non provai veramente nulla. Non solo su un piano prettamente emotivo, ma anche su quello sensoriale. Rimasi sospesa in una sorta di limbo per alcuni minuti. La voce del medico arrivava da lontano e mi giungeva ovattata. Sono certa che se qualcuno mi avesse punta con un ago non avrei avvertito alcun dolore.
Nella mia esperienza, posso dire che per me la paura di morire fu quel non provare nulla. Quel vuoto. Quel non esistere per due minuti. Quel rimanere inerte e inerme mentre tutto mi scivolava tra le dita senza che io avessi il minimo istinto di fare qualcosa.
In seguito, non mi capitò più nulla di simile, fortunatamente. I medici erano ottimisti (anche se in seguito ho scoperto che lo erano meno di quanto mi raccontassero!) e mi rassicuravano sempre sulle mie condizioni. Il tipo di paura e di preoccupazione che mi è capitato, di quando in quando, di provare in seguito, fu qualcosa di completamente diverso. Di più consapevole, per così dire, perché sapevo che – in teoria – ce l’avrei fatta.
Ma, per quanto mi riguarda, quel Nulla (così simile a quello della Storia Infinita) è la mia percezione della paura di morire.
La mia curiosità è stata di grande aiuto durante la chemio. Una curiosità che mi ha consentito di proseguire gli studi, che mi ha spinto a conoscere a fondo la mia malattia, che mi ha portato ad una profonda introspezione. Una curiosità che mi ha consentito di tenere lontano il Nulla.
Dato che per me la paura di morire è data dal Nulla, e che quel Nulla non mi è affatto piaciuto, ho deciso di riempire la mia Vita con tutto quanto vi è di più lontano da quel vuoto: con il sorriso, con i viaggi, attraverso il costante imparare, con l’amore, con il gioco, con la riflessione, con l’empatia, con l’onesta intellettuale, con la gratitudine e con la speranza.