Nell’ultimo articolo criticavo le donne quindi ora, per par condicio, tocca ai maschietti.
Quante volte ci siamo sentite dire che facciamo “paura” agli uomini e li facciamo scappare?
Quante volte ci siamo fermate a pensare prima di inviare un messaggio per “paura” di spaventarli?
Ora, credo sia bene ridimensionarci un attimo sul concetto di “paura” in generale.
Paura di cosa esattamente? Di stare bene?
Per farvi capire meglio, vi elenco quelli che sono, tendenzialmente, i motivi per cui gli uomini si spaventano e scappano:
1) quando percepiscono che siamo interessate a loro (dovreste temere il contrario, non questo, rimbambiti!)
2) se rispondiamo ai messaggi nel momento in cui li leggiamo (senza aspettare qualche ora) e, in generale se rispondiamo, fosse anche solo per educazione (pare non si debba fare perché in un mondo di cafoni, l’educazione spaventa)
3) se scoprono che non siamo così stronze come sembrava all’inizio, fase in cui, tendenzialmente, più che stronze ci stavamo bellamente facendo i cavoli nostri, perché nemmeno sapevamo chi avevamo davanti, come è normale che sia all’inizio, quando si conosce qualcuno (mi viene da pensare che, al giorno d’oggi, Lady Tremaine batterebbe Cenerentola senza indugio )
4) se mostriamo voglia di condividere cose da fare insieme (meglio far finta di non essere interessate a nulla di ciò che fanno, anche se ci interessa, se no gli facciamo venire l’ansia)
5) se scoprono che siamo romantiche, dolci, affettuose, (pare che siano cose da non far trapelare a costo della vita)
6) quando si confrontano con la nostra indipendenza e con il nostro lavoro (questo li terrorizza davvero, perché scalfisce la loro virilità)
7) se gli facciamo capire di stare bene con loro (che orrore!)
E potrei andare avanti all’infinito.
Quindi, ricapitolando, se io incontro un uomo che mi piace, dovrei fare la sostenuta, rispondergli dopo ore o addirittura non rispondergli, non essere disponibile, non fargli capire che mi piace, dirgli di no quando mi invita, non far trasparire alcun sentimento, non fargli percepire che sto bene, non proporgli mai nulla e lasciare sempre che lo faccia lui. E, cosi, mi garantirei l’interesse eterno di chi mi piace… Della serie, ma a questo punto non potevi quel giorno fare altro e lasciarmi in pace, evitandomi tutta sta inutile fatica?
Ora, mi chiedo, ma perché allora non vi buttate nel mercato delle Escort?
Donne istruite per sedurvi, per fare ciò che vi aspettate, molto belle, non impegnative che faranno tutto cio’ che chiederete, senza pretendere nulla il giorno dopo e, state certi, che se non le pagate non le rivedrete (tendenzialmente si ricaricano a monetina come i Jukebox).
Perché Signori, se credete davvero che ci possa essere qualcosa di vero o spontaneo, anche soltanto in uno di questi comportamenti precedentemente elencati che tanto gradite, siete conciati peggio di noi che crediamo ancora nel principe azzurro sul cavallo bianco!
Quello di cui dovreste aver paura, è della vita a cui andate incontro, continuando ad allontanare queste cose. Questo si, dovrebbe terrorizzarvi!
Facendo un tuffo nei miei articoli passati, resto una grande sostenitrice del fatto che a Milano siano tutti (o quasi) gay non dichiarati. Fifoni, narcisi, troppo curati, individualisti, nevrotici e completamente ignari dei concetti di galanteria e classe.Tutti così vanitosi, egoriferiti, prime donne che si fanno rincorrere come le dame di corte, gli manca solo il corsetto!
Del resto è risaputo che, in una coppia, di primadonna ce ne può essere soltanto una e, tendenzialmente, come la stessa parola suggerisce, non dovrebbe essere l’uomo!
E vogliate ora concedermi, per favore, di togliermi un sassolino dalla scarpa facendo una piccola parentesi su whatsApp, applicazione utilizzata credo, dal 90% della popolazione (l’unica che conosco che non lo utilizza è mia nonna che ha 90 anni).
Premesso che io, di mio, non amo utilizzarlo troppo, se non per cose leggere, o per comunicazioni veloci, mi spiegate che senso ha rispondere il giorno dopo o non rispondere affatto? E’ normale utilizzare un mezzo di comunicazione per non comunicare?
Una volta whatsApp non c’era, ci si parlava o a voce o al telefono e, quando uno parlava, l’altro rispondeva. Si chiama comunicazione. (e quanto si stava meglio!)
Tutto quello che di tecnologico si sono inventati nel nuovo millennio, dovrebbe arricchire, non togliere. La chat dovrebbe servire per aggiungere emozioni con una foto, un video, uno smile, un breve messaggio vocale, non sostituire il piacere di vedersi, di fare o ricevere una telefonata, di guardarsi negli occhi.
Mi ricordo una puntata di Sex & the City dove Carrie veniva mollata da un ragazzo con un post it sul frigorifero. Oggi le persone vengono piu’ “attualmente” scaricate in whatsapp e la trovo una cosa ugualmente inconcepibile!
E mi chiedo, ma come siamo finiti cosi?
Io ho ancora vivi i ricordi di quando ricevevo le telefonate senza sapere chi fosse e, rispondevo a prescindere, perché quello era l’unico modo per comunicare. E con ancor più piacere ricordo quando le persone ti citofonavano a casa, perché magari la linea del tuo unico telefono era occupata, e attraversavano la città per venirti a trovare.
Ma soprattutto, rimpiango quando tutto funzionava in maniera piu’ lineare. Quando era bianco o nero, quando ci si piaceva o non ci si piaceva, ci si frequentava o non ci si frequentava e non esistevano queste assurde sfumature di grigio che passano dal contratto di Christian Grey alla trombamicizia o alla frequentazione a settimane alterne, creando solo grande confusione.
E io mi sento sinceramente parecchio disorientata in questo nuovo concetto di “relazione”.
Perché è vero che sono 3 anni che sono single e che ho fatto di questo un blog, ma è anche vero che in passato ho avuto le mie storie come tutti, due delle quali con convivenze annesse e, nessuna di queste, è iniziata con queste assurdità. Né tantomeno sono finite perché uno ci metteva 2 minuti a rispondere a un messaggio e l’altro 3 ore .
Cos’è accaduto che ha cambiato le cose cosi tanto, in cosi poco tempo?
Io credo che sia questo, che dovrebbe davvero spaventarci…