“Paura e desiderio”, per tre giorni in sala il primo film di Stanley Kubrick

Creato il 24 giugno 2013 da Af68 @AntonioFalcone1

Grazie alla collaborazione tra QMI e Minerva Pictures, in vista di un accordo da mettere in atto per poter distribuire nelle sale cinematografiche prodotti alternativi dai contenuti speciali, dal 29 al 31 luglio, per la prima volta in Italia, sarà possibile visionare il film d’esordio di Stanley Kubrick (1928-1999) Fear And Desire, Paura e desiderio, risalente al ’53 e seguente ai documentari I marinai (The Seafarers, stesso anno), Il padre volante (The Flying Padre, ‘51), Il giorno del combattimento (Day Of The Fight, ’50).
Lo stesso Kubrick decise d’interrompere la proiezione pubblica della pellicola, da lui ritenuta amatoriale e pretenziosa: ne fu reperita e restaurata una copia, cui seguirono due rappresentazioni, nel ’91 al Telluride Film Festival e nel ’94, nonostante il parere contrario del regista, al Film Forum di New York (Tutti i film di Stanley Kubrick, Paul Duncan, 2001 Ed. Lindau, collana Universale/Film).

Stanley Kubrick

Restaurato dalla Library of Congress di Washington, in collaborazione con Kino Lorber Experience Cinema, Fear And Desire, autoprodotto dall’ autore e scritto da Howard Sackler, rivela, in nuce, tematiche di stile (voce fuori campo, intensi primi piani, il senso “ritmico” delle inquadrature) e contenuti (critica alla violenza, antimilitarismo) che Kubrick approfondirà nelle opere successive: quattro soldati, sopravvissuti all’abbattimento del loro aereo, si ritrovano nel mezzo delle linee nemiche, e mettono in atto un piano per trarsi in salvo.
Durante il tragitto, incontrano una ragazza (Virginia Leith), la seviziano, e uno di loro, Sidney, mentalmente squilibrato, (interpretato dal futuro regista Paul Mazursky) finirà con l’ucciderla. Poco prima della fuga, individuato un generale nemico insieme ai suoi uomini, daranno luogo ad una battaglia, che, come in ogni conflitto, comporterà pesanti risvolti esistenziali e tristi bilanci (non a caso, infatti, è messa in scena, a guisa d’opportuna metafora, “la guerra”, senza ulteriori specificazioni). Tra gli interpreti, oltre Leith e Mazursky, Frank Silvera, Kenneth Harp, Steve Coit e David Allen.


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