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Pausa caffé a Firenze

Creato il 22 agosto 2013 da Viaggimarilore

coffe-tour Viaggimarilore

Ho scoperto da relativamente poco tempo il piacere di prendere un caffè al bar quando sono in giro. Se poi sono in giro in centro a Firenze, c’è ancora più piacere, perché c’è l’imbarazzo della scelta e chiunque può trovare il caffè adatto alle proprie esigenze nel bar, pasticceria, caffetteria, locale che fa per lui.

Vi propongo alcuni dei caffè più caratteristici e più importanti di Firenze. Lungo un itinerario che parte da via del Corso, sale in piazza San Giovanni, si ferma in Piazza della Repubblica, devia in via della Spada e va a concludersi in piazza della Signoria.

Pronti per partire? Mi raccomando solo di non percorrere quest’itinerario in una botta sola, o il vostro sistema nervoso ne risentirà!  :-)

Pausa caffé a Firenze

La tazzina a tema “Firenze” del Coronas Café

Cominciamo da via del Corso, dove si trova il Chiaroscuro. Questo piccolo locale è noto agli amanti del caffè per l’interessante e varia offerta di miscele che propone, provenienti da ogni parte del mondo, Messico, Giamaica, Brasile ecc.; inoltre ha una golosa gamma di caffé aromatizzati: quello alla nocciola è il più apprezzato, ma anche il caffè all’amaretto e alla vaniglia non sono da scartare (se siete amanti del genere, certo). Il locale fa pranzo a buffet a prezzi onesti e la sera propone l’apericena, spesso con serate a tema. Non solo caffè, dunque.

La seconda tappa del nostro coffee-tour, suggeritomi dalla blogger di Pane libri e nuvole, con la quale effettivamente vi ho preso il caffè poche sere fa, è il Coronas Café, sull’angolo via del Corso-Via Calzaioli, posizione centralissima che gli assicura una clientela principalmente turistica. Nonostante questo, il personale è cortese e la qualità del caffè buona. E le tazzine, a tema Firenze, sono una chicca.

Arriviamo poi alla Pasticceria Scudieri. In piazza San Giovanni, angolo via de’Cerretani, guarda in faccia il Battistero. La posizione centralissima le giova molto, ma l’interno è elegante e lo sguardo non può non essere attratto dal bancone di dolci, paste, sfoglie, mignon ecc. che propone per la colazione. E se oltre allo sguardo è attratta anche la gola, la colazione non può essere che ottima!

La golosa vetrina di Gilli

La golosa vetrina di Gilli

In Piazza della Repubblica c’è l’imbarazzo della scelta: almeno 3 opzioni tutte ugualmente valide, ognuna con le sue caratteristiche. Innanzitutto, scendendo da Via Roma, il primo che si incontra è il Gilli, un caffè storico che dal 1733 ha visto tutti i grandi cambiamenti che la città ha vissuto, urbanisticamente e politicamente da capitale del Granducato di Toscana a capitale per pochi anni del Regno d’Italia a capitale del turismo in anni recenti. La formula vincente del Gilli è il mantenere la tradizione: così, appena si entra, si percepisce un’atmosfera sospesa, rimasta agli inizi del Novecento negli arredi Liberty. Il caffè, naturalmente buono, è un’esperienza secondaria rispetto al guardarsi intorno con aria sognante…e le vetrine sono una meraviglia: roba da stare in contemplazione per ore e ore…

Accanto al Gilli, sullo stesso lato della piazza, c’è un altro caffè storico, il Paszkowski, che anima la piazza fin dal 1846, quando essa era molto diversa dall’attuale. All’epoca dell’inaugurazione, infatti, di fronte al caffè sorgeva sulla piazza l’antico ghetto ebraico, e la piazza stessa era sede del mercato del pesce. Quando Firenze divenne capitale nel 1865, la piazza, che all’epoca si venne a chiamare Piazza Vittorio Emanuele II, fu smantellata e ricostruita nelle forme attuali; solo con il voto del 2 giugno 1946, con il quale si abolì la monarchia in Italia, la piazza venne ribattezzata della Repubblica.

Un 'opera futurista sopra il bancone delle Giubbe Rosse

Un ‘opera futurista sopra il bancone delle Giubbe Rosse

Sul lato opposto della piazza sorge il Giubbe Rosse, che si autodefinisce caffè letterario, e non a caso: all’interno dipinti alle pareti, fotografie in bianco e nero, fogli incorniciati, raccontano di quando questo locale era uno dei ritrovi principali dei maggiori intellettuali, letterati e artisti, del primo Novecento, come i Futuristi Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e altri grandi nomi, come Aldo Palazzeschi, Ottone Rosai, Dino Campana, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Umberto Saba, Vasco Pratolini. L’elenco è decisamente lungo e dura un secolo e l’idea che qui tra un caffè e l’altro, questi grossi personaggi abbiano potuto discutere delle loro idee letterarie e artistiche, talvolta magari anche discutendo animatamente, disturbando gli altri più tranquilli avventori, francamente mi affascina: e riuscire a dare dei volti ai personaggi che si poggiarono a quel bancone al quale ora mi poggio io mentre giro il cucchiaino nella tazzina, beh, mi emoziona!

Il nostro giro prosegue con il Caffè Giacosa Roberto Cavalli in via della Spada. È un altro caffè storico, fondato nel 1815, al quale va il merito di aver inventato il cocktail Negroni (senza il quale i miei aperitivi non sarebbero gli stessi..): dunque lunga vita al Giacosa, che negli ultimi anni è stato rilevato da Roberto Cavalli, il quale, pur ristrutturandolo nel rispetto della tradizione, lo ha trasformato in un fashion café: gli interni sono molto eleganti, si respira un’aria raffinata, le fotografie di moda alle pareti e le confezioni dei cioccolatini in stampe animalier rivelano l’impronta dello stilista fiorentino… La tazzina in cui viene servito il caffè comunque non è zebrata. E nonostante la mia delusione, il caffè si beve volentieri. Esiste poi una succursale del Caffè Giacosa all’interno del Cortile di Palazzo Strozzi, in posizione strategica per concedersi una pausa durante la visita delle mostre allestite tra Palazzo Strozzi e Strozzina.

Giungiamo infine nella piazza più importante di Firenze, dove si trova uno dei caffè più noti al di fuori della città: il Rivoire. La sua posizione, su Piazza della Signoria, di fronte a Palazzo Vecchio e alla fontana del Nettuno è invidiabile e chi vuole sedersi a uno dei suoi tavolini sa che il conto sarà piuttosto alto, anche solo per una cioccolata (per cui Rivoire, peraltro, è noto). L’interno è un elegante locale dal gusto retrò, dato che anch’esso è un caffè storico, aperto dal 1872 dal cioccolataio piemontese Enrico Rivoire.

rivoire Firenze

caffé con vista, al Rivoire, in Piazza della Signoria

Al termine del nostro giro caffeinomane, la cosa importante, che mi preme sottolineare, è che a dispetto del nome e della tradizione di cui tutti questi caffè sono portatori, il caffè al banco costa sempre e comunque 1 € (al Chiaroscuro, da Scudieri, da Paszkowski e alle Giubbe Rosse) o 1.10 € (al Coronas Café, al Gilli, al Caffè Giacosa Roberto Cavalli, al Rivoire). La pausa caffè in centro a Firenze è un lusso che ci si può concedere…

E voi? Quale caffé preferite? Avete altri suggerimenti per completare il nostro coffe-tour in centro a Firenze?

coffe time


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