Pavese e Pasolini, diversi ma accomunati dalla identica "solitudine esistenziale"

Creato il 28 aprile 2014 da Gaetano61

             
Ieri pomeriggio, in un'affollata sala del Centro Studi Pasolini di Casarsa, si è parlato di Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini, con i rappresentanti della case legate alla memoria dei due scrittori: Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese, Luigi Gatti, presidente del Cepam – Centro Pavesiano Museo Casa Natale, e, nel ruolo di chi ha fatto gli onori di casa, Angela Felice, direttore del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Il critico Massimo Raffaeli ha parlato dei due intellettuali, diversi per appartenenza generazionale, nel loro approccio alla vita, ma accomunati, come si legge nelle note di presentazione pubblicate sul sito del Centro casarsese, dalla stessa "solitudine esistenziale". Nel suo intervento, Angela Felice ha illustrato le attività del Centro Studi che dirige dal 2009, in particolare l'intento di rendere la figura di Pasolini lontana da ritratti di maniera e dalle strumentalizzazioni delle opposte parti politiche, per metterne in risalto lo "spirito critico" di approccio alla realtà che ha caratterizzato la sua vita e le sue opere. Angela Felice ha anche letto un inedito di Pasolini del 1969, non riportato nei Meridiani, sulla Casarsa "della memoria". Interessante il progetto "twitteratura", esposto dal direttore della Fondazione Pavese, Pierluigi Vaccaneo, che prevede la trasposizione, nella sintesi dei 140 caratteri di twitter, dei singoli capitoli delle opere pavesiane, un'idea che permette di coniugare nuovo tecnologie e lettura "tradizionale", importante per coinvolgere, soprattutto, le nuove generazioni nella conoscenza della grande letteratura.

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