Francesca Molina, Luciano Cremonesi, Massimo Depaoli
PAVIA. Le ragazze del settore giovanile della Riso Scotti
hanno scelto il volley perché piace ed emoziona, i genitori invece credono che
lo sport sia stato il pretesto per seguire
le amiche. Con questo primo dato
sorprendente, sono stati resi noti da
Apic (Associazione di Psicologia Integrata
e Complementare) i risultati del progetto “
Tifo Civile” durante la prima
giornata di
Sport Exhibition 2014.
Partito lo scorso
mese di marzo con la collaborazione
della squadra di pallavolo
femminile del settore giovanile della Riso Scotti e con il patrocinio del Coni,
del Comune di Pavia e della Libertas, l'indagine statistica svolta dalla
dottoressa
Francesca Molina presidente di Apic ha evidenziato alcuni dati
interessanti sul valore emozionale dello sport nei giovani atleti e nei
genitori.
"I primi risultati ottenuti
non hanno una valenza scientifica – ha esordito Francesca Molina – ma sono utili per capire in che modo si
approcciano allo sport i ragazzi e come vivono i genitori le esperienze
sportive dei figli. Il dato statistico
da rilevare è l'età dei soggetti coinvolti nell'indagine 13 anni e mezzo. Gli input dati dalle nostre
domande erano tanti, l'obiettivo era comprendere come le ragazze vivono lo
sport e correlare questi risultati con
quelli ottenuti dalle risposte dei genitori. Il primo dato emerso è stato
subito indicativo: mentre il 90% delle atlete sceglie lo sport che
piace e dà emozioni, il 70% dei genitori pensa che la propria figlia
frequenti la palestra trainata dalle amiche”
Al 25% delle
ragazze non piace perdere, mentre il 30% non ha un buon rapporto con le compagne di squadra, la panchina sta stretta
solo allo 0,4% delle atlete mentre disturba molto di più i genitori (15%); la
vittoria per i ragazzi è gioia, per i genitori soddisfazione, ma la sconfitta
per lo 0,4% degli adulti intervistati è anche preoccupazione.
La sostituzione
durante la gara è percepita per il 62% dei ragazzi come una logica conseguenza
al giocare male, il 12% resta deluso, il
10% non capisce e chiederà spiegazioni.
Tra le risposte dei genitori
prevale il sentimento di protezione, la
colpa è dell'allenatore.
"La relazione
tra ragazzi e allenatori è molto
più sana di quanto non lo sia quella tra i genitori e istruttori – sintetizza la presidente di Apic dopo
aver snocciolato i dati del progetto - non solo, gli adulti dovrebbero imparare a rendere i ragazzi più
autonomi, a riconoscere il valore educativo degli istruttori e dovrebbero evitare di trasferire le proprie
frustrazioni o aspettative sui giovani atleti”.
Dello stesso avviso il sindaco Massimo Depaoli
particolarmente coinvolto nell'argomento per i suoi trascorsi da insegnate al
liceo Copernico di Pavia.
“Ringrazio il
Coni e Apic per la ricerca svolta, i dati non mi stupiscono, anzi sono
indicativi non solo in ambito sportivo, anche nella scuola c'è una impropria proiezione dei genitori sui figli, inoltre spesso negli adulti c'è
la tendenza a evitare la negazione, questo col tempo deforma i rapporti e se in ambito sportivo si
accettano meglio i risultati negativi
per un potere oggettivo, nella scuola il
voto è sempre visto come una concausa di fattori contingenti che inquinano la
valutazione. E' necessario proseguire in queste indagini, analizzando anche
altri contesti”.
Prossimo step del programma è la partecipazione di Apic ai corsi di primo e secondo livello per la
formazione di dirigenti e tecnici in ambito sportivo organizzati dal Coni.
"La dottoressa Molina e i suoi collaboratori
porteranno la loro esperienza e avranno il compito di sollecitare il confronto
con i presenti, affinché prestino attenzione a queste tematiche – ha
concluso Luciano Cremonesi, presidente della sezione provinciale del Coni – in un secondo momento organizzeremo anche
degli incontri con i genitori".
Oltre cento i ragazzi che questa mattina hanno preso
parte alla giornata inaugurale di Sport
Exhibition, la manifestazione giunta alla sedicesima edizione con lo slogan
“Sport da vedere e da provare”. Alle 10,30 il sindaco di Pavia Massimo Depaoli,
nello spiazzo antistante il PalaRavizza
ha tagliato il nastro dando ufficialmente il via ai quattro giorni
dedicati allo sport ma anche al benessere psicofisico.
a cura di Federica Bosco