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PAVIA. "Ritratti estemporanei" il romanzo d'esordio di Valentina Nuccio, giornalista e scrittrice

Creato il 15 dicembre 2014 da Agipapress
PAVIA. “Ritratti estemporanei”, la complicata vita di una “geisha scrittrice” é il romanzo d’esordio della giornalista Valentina Nuccio in cui si analizza la complessità femminile pur senza limitarsi a essere “un libro di donne per le donne”, come la stessa autrice ha precisato.
La presentazione si è tenuta sabato scorso 13 dicembre in via Paratici e ha visto, fra gli altri, la presenza del sindaco Massimo Depaoli.
Nell’inconsueto ruolo di intervistatrice e non di intervistata, l’assessore all’istruzione Ilaria Cristiani. “Ogni giorno in Comune Valentina arriva con il microfono e cerca di intervistarmi, sapendo che non è un momento che amo particolarmente. Oggi ho finalmente, l’occasione di ribaltare i ruoli” ha ironizzato. “Appassionata di giornalismo in tutte le sue forme, curiosa e ansiosa, ho vissuto questo libro come una sfida con me stessa - si è raccontata Valentina -. Abitavo a Roma e vivevo con due ragazze. Un giorno d’inverno, sotto il piumone, abbiamo iniziato a raccontare questa storia a 6 mani, che poi sono diventate 4 e infine 2”. 

Non a caso i personaggi principali del romanzo sono tre donne.Il titolo è inusuale, ma non si tratta di una scelta casuale; come ha spiegato la Nuccio, “la parola “estemporaneo” risultava fra le meno cliccate su Google: era la parola giusta per me”.
L'incipit offre molti spunti di riflessione: "A chi non è mai capitato almeno una volta nella vita di perdersi nei discorsi della gente?” si chiede l’autrice nella prefazione. E se ci pensiamo è proprio così, molto spesso le voci dei nostri vicini sull’autobus o in qualche sala d’aspetto catalizzano la nostra attenzione, catapultandoci nella loro realtà senza neanche darci il tempo di rendercene conto. 

Il percorso che ha portato a "Ritratti estemporanei" non è stato immediato.
“Tanti iniziano a scrivere un libro dal titolo – ha precisato l'autrice - senza rendersi conto che quella è la parte più difficile". Il romanzo, scritto in prima persona, vede come protagonista Giselle, una geisha, non nei confronti degli uomini, bensì di se stessa. “Vorrebbe essere una donna che non è e vive un pesante conflitto interiore - ha spiegato la Nuccio -. Come potete vedere fra me e voi non ci sono tavoli; non mi piace l’idea che vi sia una distanza fra chi scrive e chi legge. Lo stesso accade nel libro: voglio essere Valentina che scrive a un generico “tu”, senza filtri”.
Un racconto avvincente e non autobiografico. “Nel libro c’è pochissimo di mio – ha raccontato Valentina – se non l’essere puntuale e pignola di Giselle: io tendo a essere molto precisa sia sul lavoro che nella vita quotidiana. A un certo punto del romanzo, però, la protagonista si stacca dalla mia realtà e inizia a vivere di vita propria”.
Il tema centrale è quello dell’amicizia fra donne. “Nella realtà di tutti giorni le amiche diventano un punto fondamentale – ha precisato la Nuccio – nel mio caso hanno travalicato il ruolo di coinquiline per trasformarsi in molto di più”.
Il ruolo di scrittrice non è stato per la giornalista una semplice parentesi: “Ho in cantiere un saggio su Taranto che racconterà tante vite in un unico volume” ha assicurato. 

a cura di Serena Baronchelli

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