PAVIA “Andy Rocchelli Stories” cento immagini esposte al Broletto fino a luglio.
Creato il 31 maggio 2015 da Agipapress
PAVIA. Cento
immagini per raccontare la vita del fotoreporter Andy Rocchelli alla mostra retrospettiva
che si inaugura il prossimo 4 giugno alle ore 18 presso lo Spazio per le arti
contemporanee del Broletto (piazza Vittoria) e che resterà aperta fino al 5
luglio.
L’esposizione,
organizzata dal Settore Cultura del Comune di Pavia in collaborazione con la
famiglia Rocchelli e il collettivo Cesura, propone in circa 100 cento scatti un
percorso attraverso alcuni dei temi su cui il fotoreporter Rocchelli ha
lavorato nella sua pur breve vita professionale.
Una mostra dal
doppio registro tematico e che allinea sequenze fotogiornalistiche - sulla rivoluzione ucraina, sulla primavera
araba, sulle violazioni dei diritti umani in Kirghistan, sulla dolorosa realtà
dei tagiki a Mosca o degli africani a Rosarno – a racconti di taglio
squisitamente intimistico – la ricerca
del sacro, la seduzione del successo effimero, la condizione femminile in
Russia, la morsa della guerra sui civili.
E’ un'occasione per alzare lo sguardo sul mondo tramite lo
straordinario lavoro di racconto del fotografo pavese, giustamente riconosciuto
con la massima benemerenza cittadina – commenta l’assessore alla cultura
Giacomo Galazzo -. Il Comune di Pavia è orgoglioso di sostenere la
realizzazione di un' esposizione di straordinaria rilevanza contenutistica e di
grande valore civico: vogliamo che l'opera di Andy Rocchelli diventi patrimonio
della città e in questo mese la offriamo alla visione e alla riflessione della
cittadinanza. Ringrazio di cuore la famiglia Rocchelli e Cesura per la preziosa
sollecitazione rivoltaci, che abbiamo accolto con l'intenzione di realizzare un
evento che riteniamo qualificante per la programmazione culturale della città”.
Un tema
ricorrente nell'indagine di Rocchelli è la cronicizzazione di emergenze sociali
che da fenomeno traumatico vengono “normalizzate” nel sistema dell’informazione.
Per raccontare
fedelmente tali storie, Andy ha sempre sostenuto che il fotoreporter dovesse
avvicinarsi per quanto possibile all'oggetto: Rocchelli è stato ucciso il 24
Maggio 2014, a Sloviansk (Ukr), con la macchina fotografica in mano; documentava le vicende del confine ucraino-russo
e le condizioni dei civili intrappolati tra i due fronti.
I suoi lavori
sono poi stati rielaborati postumi dai colleghi del collettivo Cesura di cui
Rocchelli era socio fondatore. In seguito alla sua morte diversi riconoscimenti
nazionali e internazionali hanno reso omaggio ai suoi lavori: tra questi il
prestigioso World Press Photo 2015 ha premiato la serie Russian Interiors con
il 2nd Prize nella sezione Portraits: Series.
L'archivio
fotografico che Andy ha lasciato è un'ordinata antologia di lavori indipendenti
e autoconclusivi, rimasti in gran parte estranei al circuito dell’informazione
standardizzata e low cost, aliena dal seguire quanto accade a protagonisti
lontani, impegnati in guerre dimenticate, celate o comunque appartenenti a
cosmi troppo ingombranti per occupare più a lungo l'attimo di visibilità a loro
concesso.
La presente
retrospettiva propone dunque una selezione di questi racconti, per lo più
inediti, concernenti mondi sociali e geografici lontani tra loro: la loro
giustapposizione evidenzia legami latenti e filoni di indagine non manifesti,
primo fra tutti la relazione intercorsa tra l'individuo e il contesto sociale
cui appartiene.
Le storie vengono
qui dipanate con andamento libero, perché tale fu la struttura cellulare e
organica che Andy diede alla sua ricerca.
L'apparato descrittivo è inoltre
stato limitato al minimo, nel rispetto della potenza comunicativa
dell'immagine.
Orari della mostra:
da
mercoledì a venerdì 17 – 20;
sabato
e domenica 10.30-12.30, 17-20
Ingresso libero
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