PAVIA. Cosa significa essere artisti a Pavia in un momento difficile: le interviste ai protagonisti

Creato il 16 marzo 2015 da Agipapress
PAVIA. I giovani pavesi riscoprono la musica e la poesia. Alla vigilia del clou delle manifestazioni legate a "Pavia in poesia" i principali attori coinvolti nelle iniziative fanno il punto della situazione, interrogandosi su cosa significhi essere artisti nella nostra città in un periodo storico economicamente difficile.  “Fare musica a Pavia è difficoltoso, in primis per la situazione economica in cui ci troviamo – esordisce Fulvio Avantaggiato  medico e musicista – molti gestori non hanno la possibilità di accettare le richieste dei gruppi, talvolta troppo esose. I costi della Siae spesso impediscono alle band pavesi di suonare spesso, per questo abbiamo l'obiettivo di stabilire un forfait accessibile per tutti i musicisti. E’ nostra intenzione far aumentare i permessi dei gestori per poter permettere 3 concerti a settimana. C’è una buona predisposizione da parte dell’amministrazione, è la prima volta che accade da anni. E’ necessaria altresì la creazione di uno sportello unico in modo tale che chi vuole organizzare un concerto in un locale non debba perdere un’intera mattinata girando fra gli uffici".
“Fare musica a Pavia è interessante e difficile – aggiunge Matteo Zanesi del comitato “Notti Acustiche” – convincere i pavesi a uscire di casa è più difficile di quanto si possa pensare. La nostra città vanta 90mila abitanti: se a un festival arrivano mille persone non è un buon segnale. Pavia è anche una città universitaria: ci sono tanti ragazzi e tanti collegi, dove spesso i ragazzi si chiudono. Le iniziative e i locali che propongono musica dal vivo sono tanti: ciò che manca è il fare rete. Non tutti i musicisti conoscono i locali e non tutti i locali sanno che ci sono così tanti musicisti a Pavia”.
"Occorre avere molta pazienza e tenere duro – ammette Luigi Vannella, che parteciperà alle Notti Acustiche – la tecnologia e la crisi hanno ucciso la musica dal vivo. Io faccio musica da 12 anni e devo ammettere che la Siae ci crea difficoltà non indifferenti”.
Mentre locali, negozi e uffici distribuiscono poesie, gli studenti delle scuole superiori si preparano a invadere la città con versi di poeti di ieri e di oggi. “E’ una bella esperienza - commenta Andrea, uno dei ragazzi coinvolti - conoscere le poesie del passato ci consente di fare un parallelismo con il mondo di oggi. Tempo fa si utilizzavano molto le parole per raccontare i propri sentimenti, oggi si passa attraverso la musica”   “Pavia in Poesia vuole portare la poesia ovunque perché la peosia ingentilisce la vita - precisa infine Daniela Bonanni – l’idea di regalare poesie nei bar, nei negozi e negli uffici ha un significato simbolico molto importante. Qualsiasi iniziativa cittadina deve sempre partire dalle scuole e dai giovani, i più propositivi e aperti alle novità”.
a cura di Serena Baronchelli

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