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PAVIA. Da Degas a Picasso: aperta la mostra dedicata alle opere della Johannesburg Art Gallery
Creato il 29 marzo 2015 da AgipapressLa Johannesburg Art Gallery, voluta da Lady Florence Phillips (1863-1940) moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Phillis, venne aperta al pubblico nel 1910 e grazie alla grande passione della sua fondatrice, collezionista convinta che la sua città dovesse avere un museo d’arte, convinse il marito ed altri grandi dell’industria ad investire in questa sua idea; ma il suo primo atto fu quello di vendere un diamante azzurro donatole dal marito per sostenere i primi lavori. Hugh Lane, altra grande personalità della cultura anglosassone, l’aiutò suggerendole acquisizioni e sin dalla sua apertura, il museo si mostrò come una selezione di opere di straordinaria qualità e modernità, un nucleo iniziale che si arricchì negli anni grazie a nuove donazioni, diventando una raccolta sempre più prestigiosa soprattutto per il mondo africano grazie alla presenza di capolavori di grandi nomi dell’arte internazionale. Questa mostra nelle Scuderie del Castello, quindi, la cui realizzazione ha visto la consulenza scientifica di Simona Bartolena, ha avuto la collaborazione del Comune di Pavia e della stessa Johannesburg Art Gallery ed il patrocinio del Consolato Generale del Sudafrica di Milano, propone un gruppo importante delle opere presenti nella sede di Johannesburg.
Si tratta di oltre 60 opere tra oli, acquerelli e grafiche che portano le firme di alcuni dei principali protagonisti della scena artistica internazionale del XIX e del XX secolo: da Edgar Degas a Dante Gabriel Rossetti, da Jean Baptiste Corot a Alma-Tadema, da Vincent Van Gogh a Paul Gauguin, da Antonio Mancini a Paul Signac, da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein ad Andy Warhol e ancora tanti altri. Il percorso espositivo, diviso in sezioni cronologiche e tematiche, permetterà di attraversare la storia dell’arte dalla metà del XIX secolo fino al secondo ‘900 dall’Europa agli Stati Uniti fino al Sud Africa incontrando momenti storici, luoghi e linguaggi artistici diversi. E si apre proprio con un ritratto di Lady Phillips di Antonio Mancini che la ritrae a 46 anni La prima sezione del percorso espositivo è dedicata alla scena anglosassone del XIX secolo; dal periodo Romantico con l’acquerello Hammerstein sotto Andernach (1817) di Turner fino all’affascinante periodo Vittoriano rappresentato da capolavori come Regina Cordium (1860) di Dante Gabriel Rossetti e La morte del Primogenito (1858) di Sir Lawrence Alma-Tadema. La seconda sala offre una panoramica sulla scena francese prima e durante la stagione impressionista. In esposizione importanti lavori di Courbet e Corot promotori con le loro ricerche di un nuovo approccio al vero, fino alle celebri ballerine di Degas protagonista di quella nouvelle peinture poi nota come Impressionismo.
A raccontare il passaggio tra ‘800 e ‘900 ci sono opere firmate da grandi nomi della scena artistica europea tra qui Signac, Toulouse-Lautrec, Bonnard, Cézanne, Gauguin, Van Gogh.
Si passa poi ad una sezione dedicata al XX secolo rappresentato in tutta la sua dinamica eterogeneità. Con Picasso e Modì che apriranno al mondo delle Avanguardie fino alla fine del ‘900 epoca di opere emblematiche di Bacon, Warhol, Lichtenstein.
La mostra si conclude con un omaggio alla scena artistica sudafricana del Novecento, occasione rara ed interessante per scoprire le opere di importanti artisti quali Irma Stern e George Pemba. Per tutta la durata dell’esposizione una serie di attività didattiche e visite guidate per bambini e adulti permetteranno di approfondire la conoscenza delle opere esposte.
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