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PAVIA. L'esordio di "Happy Day" al Palatreves perché "Here You Can be the Next One"

Creato il 29 maggio 2015 da Agipapress
PAVIA. "Here You Can be the Next One" (Puoi essere il prossimo). Questo lo slogan che la società di basket "Here You Can" ha coniato per "Happy Day" giornata di sport e divertimento che si terrà il 2 giugno presso il Palazzetto dello Sport di via Treves.
In programma moltissime attività per bambini e ragazzi, pensate per avvicinare i più piccoli agli sport di squadra, facendo loro comprendere i valori di comunità e condivisione che le attività sportive dovrebbero sottintendere.

La società Here You Can è da tempo radicata sul territorio pavese. "È mio scopo realizzare una collaborazione fattiva affinché i ragazzi di oggi, che sono i cittadini e gli uomini di domani, si avvicinino sempre di più alla società. Occorre insegnare loro come stare insieme e convivere rispettando le regole". 
L'evento, al suo esordio a Pavia, prevede anche la possibilità di incontrare un oculista, un medico sportivo, uno psicologo e un osteopata, per scongiurare qualsiasi problema legato alla sfera sportiva. 
Previste altresì attività di psicomotricità per i bambini dai 4 ai 6 anni, laboratori di pasta di sale e giochi di "schiacciate" per i più piccoli. 
"La giornata non si chiama casualmente Happy Day - ha sottolineato Fabio Di Bella, testimonial e ideatore di Here You Can - dev'essere una giornata di festa, in cui comprendere che il fare sport è fondamentale nella crescita di un ragazzo. Daremo la possibilità alle famiglie pavesi di entrare nel nostro mondo e speriamo di entrare nel loro". 
La giornata inizierà alle 10,30, con gare di basket per ragazzi nati dal 2000 al 2002, e si concluderà alle 19,30 con il canto dell'inno della società e il lancio dei palloncini "dei desideri".  
"Abbiamo realizzato quest'anno l'inno della scuola - spiega Di Bella - Here You Can ha sede a Siziano, ma volevamo che tutti i ragazzini avessero un'identità comune. Ci siamo riusciti attraverso parole che racchiudono il vero significato della scuola".

a cura di Serena Baronchelli


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