“All’inizio di aprile si cantava vittoria perché dopo anni di
lotte e di fatiche, si era giunti all’approvazione in Senato e all’approdo alla
Camera di un disegno di legge che avrebbe modificato finalmente l’articolo 348
del codice penale – commenta il Dottor Marco Colombo, Presidente di ANDI Pavia –.
La proposta prevede un inasprimento delle pene che passano da una sanzione di
sole 250-500 euro ad una più severa da 10.000 a 50.000 euro, con il sequestro
delle attrezzature ed una pena per chi esercita abusivamente la professione
medica che sale da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 4 anni. Sono trascorsi
però più di tre mesi ma il provvedimento, approvato all’unanimità in Senato, e
che per la prima volta dava una nuova spinta alla lotta all’abusivismo, che
fine ha fatto?”
Le
perplessità e le domande del Presidente Colombo aprono anche ad una riflessione
sulla politica e su metodi e procedure: “Come è possibile che un provvedimento
di tale importanza per tutto il mondo professionale si sia arenato nelle sabbie
mobili della politica? Come è possibile che non si riesca a trovare una
soluzione a questo annoso problema? L’abusivismo in odontoiatria è un fenomeno tutto
italiano, purtroppo, fortemente legato anche all’azione deprecabile del
prestanomismo. L’abusivismo va inteso, perciò, non solo come reato ma anche
come pericoloso fenomeno sociale. Lasciando, infatti, che le cure della bocca
possano essere impunemente affidate ad un finto dentista, si consente al
cittadino e paziente di mettere a rischio la propria salute mentre tutelarla,
oltre che favorirla, è proprio uno degli obiettivi cardini non solo della
nostra associazione, che rappresenta il maggior numero di odontoiatri italiani,
ma di ogni odontoiatra che rispetti i valori fondanti dell’etica sanitaria”.
Un’attenzione
che il Presidente Colombo ha voluto porre in risalto nel suo programma
elettorale. “Abbiamo messo ai primi posti del nostro programma per il prossimo
quadriennio una lotta costante contro l’abusivismo nella nostra provincia
tramite un’informazione capillare e attenta. Inoltre, in questo particolare
momento economico, il cittadino corre il serio rischio di mettere a repentaglio
la propria salute pur di risparmiare e per questo il fenomeno dell’abusivismo
trova inevitabilmente nuova linfa.Noi
però ci siamo sul territorio; ANDI Pavia c’è, per tutelare il professionista
serio ed il pazientee nei
prossimi mesi vuole dare vita ad una azione concreta che possa informare i
cittadini; non intende solo agire per metterli in guardia da chi intende
danneggiarli e truffarli ma anche, e soprattutto, per sensibilizzarli sulla
necessità di mantenere sana la propria salute orale rivolgendosi a
professionisti autorizzati e qualificati”.
Magazine Informazione regionale
PAVIA. La sezione pavese di ANDI si organizza per la lotta all'abusivismo sul territorio provinciale in attesa che il Ddl riprenda il suo iter alla Camera.
Creato il 14 luglio 2014 da Agipapress
“All’inizio di aprile si cantava vittoria perché dopo anni di
lotte e di fatiche, si era giunti all’approvazione in Senato e all’approdo alla
Camera di un disegno di legge che avrebbe modificato finalmente l’articolo 348
del codice penale – commenta il Dottor Marco Colombo, Presidente di ANDI Pavia –.
La proposta prevede un inasprimento delle pene che passano da una sanzione di
sole 250-500 euro ad una più severa da 10.000 a 50.000 euro, con il sequestro
delle attrezzature ed una pena per chi esercita abusivamente la professione
medica che sale da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 4 anni. Sono trascorsi
però più di tre mesi ma il provvedimento, approvato all’unanimità in Senato, e
che per la prima volta dava una nuova spinta alla lotta all’abusivismo, che
fine ha fatto?”
Le
perplessità e le domande del Presidente Colombo aprono anche ad una riflessione
sulla politica e su metodi e procedure: “Come è possibile che un provvedimento
di tale importanza per tutto il mondo professionale si sia arenato nelle sabbie
mobili della politica? Come è possibile che non si riesca a trovare una
soluzione a questo annoso problema? L’abusivismo in odontoiatria è un fenomeno tutto
italiano, purtroppo, fortemente legato anche all’azione deprecabile del
prestanomismo. L’abusivismo va inteso, perciò, non solo come reato ma anche
come pericoloso fenomeno sociale. Lasciando, infatti, che le cure della bocca
possano essere impunemente affidate ad un finto dentista, si consente al
cittadino e paziente di mettere a rischio la propria salute mentre tutelarla,
oltre che favorirla, è proprio uno degli obiettivi cardini non solo della
nostra associazione, che rappresenta il maggior numero di odontoiatri italiani,
ma di ogni odontoiatra che rispetti i valori fondanti dell’etica sanitaria”.
Un’attenzione
che il Presidente Colombo ha voluto porre in risalto nel suo programma
elettorale. “Abbiamo messo ai primi posti del nostro programma per il prossimo
quadriennio una lotta costante contro l’abusivismo nella nostra provincia
tramite un’informazione capillare e attenta. Inoltre, in questo particolare
momento economico, il cittadino corre il serio rischio di mettere a repentaglio
la propria salute pur di risparmiare e per questo il fenomeno dell’abusivismo
trova inevitabilmente nuova linfa.Noi
però ci siamo sul territorio; ANDI Pavia c’è, per tutelare il professionista
serio ed il pazientee nei
prossimi mesi vuole dare vita ad una azione concreta che possa informare i
cittadini; non intende solo agire per metterli in guardia da chi intende
danneggiarli e truffarli ma anche, e soprattutto, per sensibilizzarli sulla
necessità di mantenere sana la propria salute orale rivolgendosi a
professionisti autorizzati e qualificati”.
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