PAVIA. Le criticità della viabilità pavese espresse da Marco Galandra
Creato il 29 luglio 2014 da Agipapress
PAVIA. Il vigile di quartiere presentato dalla nuova giunta
nei giorni scorsi, fa già discutere... E
non solo perché la sicurezza è un tema scottante che purtroppo quotidianamente regala alla
cronaca locale episodi di microcriminalità, dai furti di appartamento agli atti
vandalici post movida, ma perché ogni amministrazione nell'ambito del proprio
operato fa scelte che, se per alcuni possono sembrare soluzioni ideali, per
altri risultano inadeguate.
E' il caso proprio del vigile di quartiere lanciato dalla giunta Depaoli e
dall'assessore Ruffinazzi come una grande conquista in tema di sicurezza, che
invece è vista come una scelta opinabile da Marco Galandra. L'ex assessore con delega alla polizia locale
dalla sua pagina facebook non ha risparmiato qualche critica all'attuale
amministrazione e stuzzicato sull'argomento,
ha snocciolato una serie di
motivazioni sul perché la figura del vigile di quartiere è poco efficace.
“La polizia locale ha sempre presieduto con una pattuglia i quartieri per controllare
traffico e soste, il vigile di
quartiere come soluzione per la
sicurezza non sta in piedi – esordisce Galandra - anche perché nonostante le
promesse fatte dai nuovi amministratori, non ci saranno altre risorse, i vigili
impegnati nei quartieri saranno semplicemente sottratti ad altri reparti”. Per
assumere nuovi vigili dovrebbe essere indetto, infatti, un concorso pubblico cosa che non è in
programma nei prossimi mesi, quindi il comparto dei vigili di Pavia come una
scacchiera giocherà le sue pedine in modo differente rispetto alla precedente
amministrazione, ma lasciando comunque inalterato il numero dei vigili
impegnati nella sicurezza. Non solo , rispetto alla precedente amministrazione,
quella attuale ha operato scelte differenti anche in tema di telecamere e
vigilantes durante la movida. Una scelta quest'ultima che ha dato molti spunti
di discussione all'ex assessore Galandra: “Per i cittadini è rassicurante avere
un vigile di quartiere, ma non è una
soluzione efficace per la sicurezza
anche perché è durante la notte che si verificano maggiori problemi di furti e
di atti vandalici . Nella fattispecie
togliere le guardie giurate dopo una certa ora è stato, a mio
avviso, un grosso errore, anche perché
erano stati proprio i commercianti a sollecitarne la presenza”.
I problemi focali sembrano essere due: da un lato una
diversa interpretazione della sicurezza tra le due amministrazioni, dall'altra
una questione di risorse economiche. “La nuova giunta ha scelto di risparmiare
i 3000 euro previsti per i vigilantes, convogliando le risorse per altro. -
spiega Galandra - Una scelta che mi lascia perplesso non solo
perché il servizio era operativo durante la movida, ma era un bell'esempio di
collaborazione tra pubblico e privato in quanto i commercianti avevano dato il
loro contributo e il servizio gravava poco sulle casse dell'amministrazione, ma
soprattutto perché non vorrei che la scelta di spostare l'attenzione sui
quartieri con i vigili facesse ritornare il fenomeno dei posteggiatori e dei
commercianti abusivi nel centro storico". Un timore lecito per il centro
storico che, a detta di Galandra, rimane comunque, per la massima affluenza di
gente durante le serate della movida, il teatro
principale di atti vandalici e di microcriminalità.
Parlando di centro storico è inevitabile non spostare
l'attenzione su un altro tema caldo di questa estate della nuova era Depaoli:
la viabilità.
E' ancora fresca la
notizia della decisione presa dall'assessore Davide Lazzari di trasformare in
zona Ztl Corso Carlo Alberto, che dai
cittadini e dai commercianti della zona arrivano le prime critiche. Marco
Galandra, pur non essendo stato l'assessore preposto alla mobilità nella
passata legislatura, non si sottrae al ruolo di grillo parlante, e dall'alto di
cinque anni esperienza nella passata amministrazione denuncia alcune pecche del
nuovo piano che prenderà il via a partire dalla seconda decade di agosto. I cittadini al rientro dalle vacanze
dovranno infatti cambiare abitudini, se
prima sceglievano di avvicinarsi al centro storico attraverso Corso Carlo
Alberto, dovranno optare per un percorso alternativo, allo stesso modo chi
parcheggiava in Piazza Cavagneria dovrà scegliere di sostare altrove, due novità che non hanno lasciato
indifferente la pubblica piazza. “A mio
avviso si tratta di un'iniziativa estemporanea
– commenta l'ex assessore – non
valutata bene, ma fatta a scopo propagandistico. Modificare le zone a traffico
limitato sulla base di un monitoraggio durato 24 ore è una scelta pressoché
frettolosa e che porterà alcune gravi conseguenze: ad esempio cosa diranno i
residenti di via Defendente Sacchi quando vedranno raddoppiare il transito
delle automobili sotto le loro finestre?
E i dipendenti dell'Università
che percorrevano Corso Carlo Alberto per raggiungere il parcheggio nel cortile
Teresiano, potranno passare ancora
nonostante la zona Ztl? Se si, ci sarà
comunque traffico e non si potrà mai parlare di pedonalizzazione. Sulla mobilità – prosegue Galandra – occorre
fare un'analisi approfondita, non interventi a spot, occorre interpellare i
residenti, i commercianti e perché no
fare un'operazione di condivisione e di partecipazione tanto sostenuta in
campagna elettorale dall'attuale amministrazione, invece mi risulta che tra i
cittadini ci siano già delle prese di posizione contrarie”.
Come dire, risolto un problema, se ne crea un altro ...
sembra essere questo il liet motiv della nuova giunta in tema di mobilità ...
Anche per quanto riguarda Piazza Cavagneria, che se da un lato è già zona Ztl,
dall'altra oggi è accessibile ai residenti per i parcheggi, mentre con le nuove
disposizioni dovrebbe diventare pedonale. “Piazza Cavagneria sarebbe un bel salotto
– sottolinea l'ex assessore - se si
togliessero tutte le automobili, ma questo comporta l'insorgere di un altro
problema per i parcheggi dei residenti.
Quindi penso che risolvere il problema parcheggi è la precondizione prima di parlare di chiusura del centro
storico. La passata amministrazione stava progettando di raddoppiare l'area
Cattaneo, si pensava di fare un altro piano,
stavamo studiando anche una soluzione di parcheggi sotterranei o
multipiano senza rovinare l'estetica della città, il nostro intento era quello”. Questa è
storia passata, oggi i colori a Palazzo Mezzabarba sono diversi, le scelte
anche e il problema dei parcheggi a Pavia resta senza risposta.
(testo a cura di Federica Bosco.
Foto da Internet)
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