PAVIA. Sentinelle in Piedi che protestano in difesa della libertà
e naturalità della famiglia "tradizionale" e Sentinelli che leggono
seduti in difesa della libertà di espressione e dell'uguaglianza dei diritti. Come teatro, Pavia.
Due diversi modi di considerare ed interpretare il diritto e la libertà di opinione e di espressione. Due modi diversi di interpretare il concetto "sociale" di famiglia.
Tutto questo è avvenuto nel pomeriggio di domenica 24 maggio, alle 17,30,
quando in piazza del Carmine si sono riunite le Sentinelle in Piedi mentre in
piazza Vittoria hanno stazionato i Sentinelli.
"Quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio viene attaccato nella sua essenza, quando i bambini vengono strumentalizzati, urge fare qualcosa. Occorre mobilitarsi nello spazio pubblico - ha sostenuto una rappresentante delle Sentinelle in Piedi -. Siamo qui oggi per dire no a una proposta arrivata in Parlamento che prevede che le unioni fra persone dello stesso sesso siano equiparate al matrimonio. Fra pochi anni, quindi, i bambini potrebbero vedersi privati del loro sacrosanto diritto di essere cresciuti da una mamma e un papà". A sostenere silenziosamente questa posizione, fra gli altri anche il capogruppo della lista “Civica Pavia con Cattaneo” Rodolfo Faldini.
In piazza Vittoria, invece hanno manifestato la propria posizione “I Sentinelli” che sulle note di YMCA e di brani di
Raffaella Carrà hanno riso e ballato, invocando ripetutamente l'uguaglianza dei
diritti e invitando gli skin-heads responsabili del volantino di qualche giorno
fa a partecipare al Gay Pride del prossimo 6 giugno. A leggere poesie e citazioni seduti a terra al lato del Broletto, oltre all'ex presidente di Arcigay Pavia Giuseppe Polizzi, anche l'assessore alle politiche sociali Alice Moggi e la consigliera Pd Silvia Chierico.
a cura di Serena Baronchelli






