PAVIA. Trame di guerra mostra ispirata dalla Prima Guerra Mondiale, aperta fino a febbraio
Creato il 08 dicembre 2014 da Agipapress
PAVIA.
A cent’anni dalla Grande Guerra, la mostra “Trame di guerra” è una riflessione particolare sul primo conflitto
mondiale, senza alcun intento celebrativo.
Curata da Francesca Porreca e
progettata a quattro mani con Gigliola De Martini conservatore storico e
responsabile del Museo del Risorgimento di Pavia, mancata nel mese di
settembre, cui l’esposizione è dedicata, è stata organizzata dai Musei Civici.
L’inaugurazione
si terrà sabato 13 dicembre (ore
18), nella Sala mostre del Castello
Visconteo.
Il
centenario della Grande Guerra diventa spunto per ripercorrere la storia non
tanto dal punto di vista geopolitico o militare, quanto umano e sociale, le
ricadute sulla vita degli attori del conflitto, i soldati e la popolazione: il
trascorrere del tempo al fronte, il rapporto con la morte, le relazioni con le
famiglie, la percezione dell’esperienza della guerra, il rientro nella vita
civile.
“Trame di guerra” prende così spunto
dai materiali relativi alla I° Guerra Mondiale raccolti nei Musei Civici di
Pavia: diari, lettere, cartoline, disegni, fotografie, ma anche piastrine,
medaglie, fazzoletti, armi, uniformi, elmetti, documenti fino ad ora pressoché
“invisibili” ma carichi di suggestione e in grado di raccontare le storie
individuali che hanno fatto la Storia.
Tra gli elementi più interessanti, le cartoline propagandistiche
di fronti opposti; due dipinti dell’artista e soldato pavese Alessandro
Gallotti, dedicati agli spostamenti delle truppe in zona di guerra; parte della
corrispondenza di Giuseppe Franchi Maggi dal fronte allo zio Giacomo Franchi;
album e raccolte di fotografie che illustrano la vita quotidiana dei soldati,
come quello di Maria Cozzi, infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana
dal 1914.
Accanto a questi, i diari di alcuni soldati pavesi: il diario da
Celle lager (il campo di prigionia vicino ad Hannover dove fu internato anche
Carlo Emilio Gadda) di Angelo Rognoni, futurista pavese, il diario dal fronte
di Leone Strada, le “note di guerra” di Carlo Allini, il diario di guerra di
Giuseppe Resegotti.
Nella realizzazione della mostra è stato fondamentale il lavoro di
Andrea Pozzetta sulle lettere dei soldati al fronte conservate ai Musei Civici
(fondo Risorgimento) e negli archivi della città.
Il materiale è stato poi sottoposto a giovani artisti coinvolti
nel progetto, che ne hanno tratto spunti e ispirazioni per alcuni dei lavori in
mostra.
Marta Vezzoli si è concentrata in particolare sulle lettere di alcuni soldati
al fronte, realizzando un’installazione in cui sembra di poter entrare
materialmente nella memoria scritta dai protagonisti.
Davide Bonaldo e Francesco Sala, con la loro
installazione, hanno scelto di lavorare sui numerosissimi studenti
dell’Università di Pavia che sono partiti per la guerra e non hanno fatto più
ritorno.
Davide Ferrari ha creato una sorta di scenografia in cui trovano posto messaggi
e frammenti di diari e cartelle cliniche dei soldati: un modo per riflettere sugli
effetti della guerra, sia fisici che psicologici, e sull’importanza anche
terapeutica della scrittura.
La riflessione sull'impatto devastante della guerra è anche al centro del lavoro fotografico di Jacopo Milanesi che sceglie di raffigurare in modo crudo gli effetti del combattimento sul corpo dei soldati.
Massimiliano Gatti utilizza l’immagine fotografica per affrontare il tema della
memoria, legato però ad una originale riflessione sul paesaggio e sulle
stratificazioni di oggetti e ricordi. Materia e memoria sono protagoniste anche del lavoro pittorico di Matteo
Antonini, dalla carica fortemente simbolica.
Il cortocircuito tra passato e presente, guerra e pace, invenzione
e ricordo è ben rappresentato dalle straordinarie valigie di Rossella Roli, piccoli mondi che condensano tante storie
diverse.
“Una mostra per ricordare e non
smettere mai di farlo – ha commentato l’assessore alla cultura Giacomo Galazzo
-. I documenti in mostra sono importanti anche per sottolineare la specificità
di Pavia che durante la Prima guerra mondiale è contemporaneamente città
universitaria, città ospedaliera e centro di mobilitazione e agitazione
dell’interventismo democratico, repubblicano e radicale. Il materiale è stato
sottoposto a giovani artisti contemporanei, che lavorano e transitano sul
territorio pavese, e dal confronto creativo tra di loro sono nate opere create
appositamente in situ. L’obiettivo è quello di aprire un canale tra passato e
presente e stabilire un dialogo, a distanza di tempo, tra la generazione che
partecipò alla Grande guerra e i giovani d’oggi”
MEMO
“Trame
di guerra”
Sala
Mostre, Castello Visconteo
14
dicembre 2014 – 8 febbraio 2015
da martedì a domenica 9
– 13.30
Catalogo in mostra
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