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PAVIA. Un contro-manifesto per esprimere il dissenso al patrocinio del Comune al Gay Pride e ai principi anti-famiglia

Creato il 05 giugno 2015 da Agipapress
PAVIA. Un contro-manifesto per esprimere il dissenso al patrocinio del Comune al Gay Pride e ai principi anti-famiglia PAVIA. L’iniziativa del Gay Pride solleva altre e nuove polemiche, questa volta dal mondo politico presente in consiglio; in particolare da chi nell’opposizione – ma potrebbe esserci anche un’intesa “trasversale” con qualcuno della maggioranza – non condivide una scelta troppo aperta e fatta con leggerezza dall’attuale amministrazione in merito alla concessione del patrocinio ad una iniziativa i cui veri motivi ora appaiono chiari: matrimoni, adozioni, “procreazione medicalmente assistita” che risultano anche dal manifesto del Pavia Pride 2015 “Un abbraccio d’amore”. E da qui un contro-manifesto che raccoglie queste prese di posizione e avanza una richiesta ben precisa. Questo il testo: “Il manifesto appena presentato del Pavia Pride 2015 “Un abbraccio d’amore” svela apertamente i reali obiettivi dell’evento e cancella l’immagine generica di una manifestazione (più o meno condivisibile nelle forme e nei contenuti) sull’amore e l’eguaglianza. Nel lungo documento si parla chiaramente di riconoscimento del matrimonio civile per le coppie formate da persone dello stesso sesso, laddove la parola matrimonio è scritta in modo inoppugnabile. Allo stesso modo - e nonostante la circolare del ministero dell’Interno vada in direzione contraria - gli organizzatori chiedono al Comune di Pavia di procedere con la trascrizione come matrimonio delle unioni contratte all’estero. Nello stesso documento è poi scritto: “Per le nostre famiglie e per i nostri figli vogliamo: l’estensione al partner o al genitore non biologico della co-responsabilità sul minore; l’estensione della possibilità di adozione alle coppie formate da persone dello stesso sesso o a persone singole; l’abolizione della Legge 40 definendo una nuova legge che permetta l’accesso alla procreazione assistita per singoli e coppie, anche dello stesso sesso”. Il manifesto del Pavia Pride 2015 si presenta dunque come un chiaro documento politico a favore delle adozioni omosessuali, dell’utero in affitto e della procreazione medicalmente assistita per coppie omosessuali. PAVIA. Un contro-manifesto per esprimere il dissenso al patrocinio del Comune al Gay Pride e ai principi anti-famigliaSi tratta di proposte (molte delle quali ricomprese nel ddl Cirinnà all’esame del parlamento) che vanno a ledere il fondamentale diritto del minore di crescere con due figure genitoriali distinte, una madre e un padre, trasformandolo invece nell’oggetto di un presunto diritto e – addirittura – nell’oggetto di una possibile compravendita effettuata sulla pelle di donne provenienti da Paesi poveri. PAVIA. Un contro-manifesto per esprimere il dissenso al patrocinio del Comune al Gay Pride e ai principi anti-famigliaA questo punto, a poche settimane dalla conferenza stampa con cui il sindaco Depaoli e gli assessori Canale e Galazzo presentavano l’iniziativa concedendone il patrocinio, chiediamo al comune di Pavia – che oggi è a conoscenza del manifesto politico del Pride – di ritirare il patrocinio all’evento stesso e ai consiglieri di maggioranza di muoversi in analoga direzione. PAVIA. Un contro-manifesto per esprimere il dissenso al patrocinio del Comune al Gay Pride e ai principi anti-famigliaLa nostra amministrazione abbraccia le rivendicazioni dell’Arcigay oppure nel rispetto della legge e del supremo interesse dei minori, vuole garantire a questi ultimi il diritto di crescere con una madre e un padre? La nostra amministrazione si fa paladina di una sola parte oppure tiene conto di quel 75% di italiani (sondaggio Piepoli del 27 maggio) contrario alle adozioni omosessuali?  La nostra amministrazione ascolta solo una parte del mondo omosessuale oppure tiene conto anche di quelle persone omosessuali (come lo stilista Domenico Dolce o all’attore Ruper Everett) che con buon senso chiedono che un figlio cresca con un padre e una madre? La richiesta di ritiro del patrocinio non è in alcun modo un atto ostile alle persone omosessuali, che hanno il massimo diritto – come già accade oggi in Italia e a Pavia – a vivere in serenità e senza subire discriminazioni. E’invece un appello per difendere la famiglia sancita dall’articolo 29 della Costituzione e i minori,  tutelando al tempo stesso anche quelle persone omosessuali che non vogliono essere oggetto di strumentalizzazioni e hanno idee diverse da Arcigay e dal Pavia Pride”.
(mpa)

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