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PAVIA.”La giunta Depaoli non è ancora consapevole del ruolo che ricopre”. L’analisi di Marco Galandra.

Creato il 31 dicembre 2014 da Agipapress
PAVIA.”La giunta Depaoli non è ancora consapevole del ruolo che ricopre”. L’analisi di Marco Galandra.  PAVIA. La giunta Depaoli non è ancora pienamente consapevole del ruolo che ricopre a Pavia. 
Questo il riassunto del “bilancio di fine anno” che ha fatto l’ex assessore Marco Galandra, nella disamina dei primi sei mesi di amministrazione Pd a Pavia.
La prima riflessione, in linea con le competenze di Galandra nella passata legislatura, va sicuramente legata alla sicurezza cittadina. Ripensando ai recenti episodi di cronaca, partendo da quanto tragicamente accaduto a Elena Madama e a Omar Bogliani due giorni dopo, fino ad arrivare agli altrettanto gravi casi di stupro, occorre rivedere i concetti di sicurezza e di solidarietà, apparentemente vicini ma al momento lontani come non mai.  “Solidarietà e sicurezza possono benissimo andare d’accordo – riflette l’ex assessore – sempre che a livello nazionale vengano applicate le norme in ambito di immigrazione, cosa che spesso non accade. Quando tengono comportamenti anomali o contrari alla legge italiana, gli immigrati non devono essere giustificati ed esentati dal subire sanzioni. Siamo tutti vicini a chi deve fuggire dalla propria patria, spesso rischiando la vita per il miraggio di un mondo migliore, ma in casa d’altri anche loro devono rispettare le regole. L’aumento di episodi di violenza negli ultimi mesi potrebbe essere un segnale che Pavia è meno sicura di prima, ma secondo me evidenzia una situazione generale di degrado e di perdita del controllo”.  PAVIA.”La giunta Depaoli non è ancora consapevole del ruolo che ricopre”. L’analisi di Marco Galandra. Pavia può ancora dirsi una città sicura? “Tagliare gli stanziamenti per i Carabinieri e per la Polizia di Stato mi sembra assurdo – è la risposta di Galandra - Nel caso specifico di Pavia, nonostante la buona volontà dell’attuale amministrazione, la questione sicurezza non è stata affrontata con la serietà e la consapevolezza che sarebbero necessarie. La figura del Vigile di Quartiere è poco percepita. La giunta Cattaneo affidava alla Polizia Locale anche mansioni come il controllo di spaccio di droga, ubriachezza molesta e risse. Secondo me bisogna ripristinare questa abitudine, per non perdere il controllo della situazione e non rischiare di tornare indietro anziché guardare avanti”. Una Pavia che cerca in qualche modo di cambiare rotta sembra prepararsi al 2015, anche grazie al progressivo definirsi di un progetto di città per pedoni e ciclisti, priva di automobili in centro storico.  La recente introduzione della ZTL in corso Carlo Alberto e la chiusura di via Palestro in orario scolastico ampliano la zona pedonale in città. Ma è davvero possibile un centro storico senza macchine?  PAVIA.”La giunta Depaoli non è ancora consapevole del ruolo che ricopre”. L’analisi di Marco Galandra. “L’ampliamento della ZTL, dal punto di vista teorico, è una scelta giusta – precisa subito Galandra - meno macchine ci sono, meglio è. A me sta bene che abbiano tolto le macchine da piazza Cavagneria ma non che siano state rimosse in questo modo da corso Carlo Alberto. Pavia ha le sue criticità viabilistiche che non possono essere risolte con un colpo di bacchetta magica, mettendo in ginocchio i commercianti della zona. Non dico che le auto debbano andare ovunque, ma la scelta di chiudere corso Carlo Alberto al traffico è stata poco ragionata. Quando facevo parte della giunta, nessuno ha mai chiesto di agire in tal senso. I cittadini devono avere delle alternative: l’unica attuabile è quella di incrementare il numero di parcheggi, sotterranei o a cielo aperto”. Anche sul fronte pulizia, ben poco sembra “cambiato davvero”. “Il problema della pulizia della città era stato riscontrato anche da noi – ricorda l’ex assessore -. La raccolta differenziata, con i suoi sacchetti esposti fuori dalle case, è uno dei motivi per i quali la città è più sporca. Le istituzioni devono venire incontro ai cittadini. Se Asm non è in grado di gestire il verde pubblico, il servizio dev’essere affidato a qualcun altro, a prescindere dal colore politico delle cooperative. O si fa in modo che Asm svolga il suo compito, o è meglio vendere ai privati, come sostiene l’opposizione e come dice lo stesso Renzi”. Un peccato che si corra il rischio di smarrire la via nella gestione della città anche perché Pavia possiede un numero rilevante di edifici storici che vanno salvaguardati e valorizzati. “Alcune iniziative sono in corso – assicura Galandra -. Come Rotary, con il patrocinio del Comune, stiamo cercando di dotare alcuni monumenti di un dispositivo in grado di localizzarli sugli smartphone. Queste tecnologie sono già attive a Milano e pubblicizzano anche i locali. Sul nostro Duomo questa sperimentazione è già attiva. Il problema, però, è che non si riesce mai a far decollare il turismo a Pavia come si vorrebbe. Abbiamo perso la tradizione della mostra natalizia a Pavia che attirava moltissimi turisti da tutta Italia”. PAVIA.”La giunta Depaoli non è ancora consapevole del ruolo che ricopre”. L’analisi di Marco Galandra.La causa del mancato coinvolgimento di turisti e di cittadini potrebbe essere ravvisata dal fatto che, soprattutto negli ultimi tempi, la comunicazione istituzionale corre su Facebook e su Twitter, ancor prima che sul sito del Comune. Lo stesso Galandra è molto attivo sui social network e ne riconosce pregi, potenzialità e rischi.  “I social network possono essere utili per veicolare idee e informazioni che i cittadini non hanno a disposizione – riflette -. I mezzi di comunicazione virtuale servono a comunicare ma evidenziano la mancanza di informazione della cittadinanza sulla “res publica”. La giunta Cattaneo riusciva più facilmente a raggiungere l’obiettivo, nonostante ci venissero rimproverate le somme destinate alla comunicazione. L’attuale amministrazione ha compiuto altre scelte ma, se si vogliono ottenere dei risultati, occorre impegnare risorse. L’ufficio stampa dell’attuale amministrazione è ridotto ad una sola persona e i risultati si vedono. La nostra maggioranza era molto più trasparente dal punto di vista del dialogo”. Nel complesso, sembrerebbe che la giunta Depaoli debba essere rimandata al 2015. “Sento in giro molto malcontento – riconosce Galandra - Dal mio punto di vista i primi sei mesi non sono incoraggianti: l’amministrazione deve riuscire a recuperare in qualche modo. I primi sei mesi rappresentano una fase di assestamento, ma l’impressione è che Depaoli e i suoi si siano trovati a gestire qualcosa che non si aspettavano e siano in grossa difficoltà”.
a cura di Serena Baronchelli

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