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PayPal cambia le regole, dal primo novembre i trasferimenti di denaro in Italia costano di più

Da Kobayashi @K0bayashi

paypal_logo_signPayPal, il popolare servizio online per il trasferimento di denaro via web, ha preannunciato un aggiornamento delle sue regole interne che entrerà in vigore dal primo novembre di quest’anno. Le modifiche più importanti, guarda caso, riguardano la sezione delle tariffe, che in sostanza subiscono alcune limitazioni e mediamente accrescono la quota di commissioni richiesta per completare le operazioni di trasferimento di denaro.

Per quanto riguarda i pagamenti a titolo di transazione personale le novità riguardano l’impossibilità di inviare denaro con queste modalità da paesi come Germania o Cina e l’inibizione (sia in invio che in ricezione) dei conti registrati in India, ma quel che interessa più da vicino gli utenti tradizionali di PayPal sono le commissioni sugli importi in entrata e in uscita.

Quando viene applicata una tariffa a una transazione personale la tariffa viene pagata dal mittente o dal destinatario, non da entrambi. Nella maggior parte dei casi il mittente decide chi paga la tariffa. In alcuni casi, invece, il mittente non sarà in grado di decidere e verrà richiesto al mittente o al destinatario di pagare la tariffa. Se l’utente invia un pagamento a titolo di transazione personale da un’applicazione o un sito Web di terze parti (non PayPal), la terza parte determina se la tariffa della transazione personale deve essere pagata dal mittente o dal destinatario. Questo dettaglio viene comunicato all’utente dalla terza parte

Le nuove commissioni per il pagamento completamente finanziato tramite saldo PayPal passa dalla completa gratuità allo 0,5% minimo dell’importo movimentato (all’1% in Australia, Canada, Stati Uniti e Brasile e al 2% in Germania, mentre la tariffa non verrà applicata in caso di pagamento in euro effettuato tra conti registrati nell’Unione europea).

Quello completamente o parzialmente finanziato tramite la banca, una carta prepagata e/o una carta di credito, invece, varia a seconda del paese in cui è registrato il conto PayPal del destinatario: ad esempio in Italia la tariffa passa al 3,9% dell’importo movimentato più in aggiunta una somma fissa, anche in questo caso il crescita rispetto alla tariffa precedente di 0,35 euro + il 3,5% dell’importo movimentato. In altri paesi, invece, la tariffa rimane fissa ma la percentuale può variare dal 3,4% dell’Australia al 4,9% del Brasile, mentre è del 3,9% in tutti gli altri stati del mondo.

Per accettare queste modifiche all’utente non è richiesta nessuna operazione se non quella di leggere la notifica PayPal, in quanto queste diventeranno automaticamente effettive dal primo giorno del mese di novembre; in caso contrario, se non si fosse d’accordo al cambiamento, occorre inviare una comunicazione prima della data di entrata in vigore della novità per chiudere il conto all’istante senza addebiti aggiuntivi. In sostanza, come è facilmente leggibile tra le righe della nota ufficiale, si tratta di un “prendere o lasciare” nemmeno troppo ben confezionato.


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