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Pazienti diversamente abili e cure odontoiatriche: una nuova prospettiva

Creato il 24 ottobre 2011 da Bico @M_bico

Negli ultimi anni, l’approccio alle cure odontoiatriche dei pazienti diversamente abili è profondamente cambiato, determinato da una spinta di maggiore positività sia da parte delle famiglie che delle strutture sanitarie coinvolte.

La costante ricerca di miglioramento della qualità di vita e la volontà di ottenere risultati funzionali ed estetici gratificanti per i pazienti portatori di handicap, ha permesso di sviluppare strutture e professionalità odontoiatriche adeguate ad affrontarne le problematiche specifiche.

Fino a pochi anni fa, nella maggior parte dei casi, i pazienti diversamente abili venivano trattati in ambienti odontoiatrici non specificamente attrezzati e preparati, spesso conseguentemente ad urgenze inderogabili, risolvibili perlopiù con terapie estrattive in grado di estinguere rapidamente il problema.

Oggi invece, è possibile assistere ad un capovolgimento decisivo di presupposti e prospettiva: qualsiasi tipo di terapia odontoiatrica può essere applicata con successo ai pazienti portatori di handicap, ottenendo risultati ottimali e stabili nel tempo.

Pazienti diversamente abili e cure odontoiatriche: una nuova prospettiva
Per raggiungere questi obiettivi, è necessario far fronte ad alcune esigenze organizzative, inerenti sia agli spazi architettonici che devono essere adeguatamente predisposti all’accoglienza e al trattamento di ciascun paziente, sia al personale medico e infermieristico la cui preparazione specialistica risulta fondamentale.

Una struttura odontoiatrica atta a fornire le migliori cure ai pazienti diversamente abili inoltre, dovrà essere attrezzata per consentire l’applicazione di tutte le tecniche anestesiologiche idonee al trattamento. Gli handicap fisici o psicologici infatti, riducono molto spesso la capacità di collaborazione del paziente: la possibilità di effettuare le terapie in anestesia locale, in sedazione endovenosa o con protossido di azoto e in anestesia generale costituisce un presupposto basilare.

Dal punto di vista procedurale, è possibile inoltre personalizzare il programma terapeutico riducendo il numero delle sedute odontoiatriche necessarie, senza inficiare in alcun modo l’esito finale.

In conclusione, possiamo affermare che oggi, in odontoiatria, non esistono differenze nelle possibilità riabilitative fra pazienti diversamente abili e pazienti non portatori di handicap, e i risultati a cui aspirare sono del tutto sovrapponibili in ogni ambito (conservativo, ortodontico, parodontale, protesico, implantologico, chirurgico, estetico…), purché la preparazione professionale, strutturale e tecnologica sia adeguatamente predisposta.

Il successo terapeutico in ciascun paziente si dimostra, nella nostra esperienza quotidiana, fondamentale per acquisire autostima, serenità ed una maggiore fiducia in se stessi. Ottenere questi risultati, superando a volte le necessarie difficoltà di percorso, rappresenta anche per noi professionisti una fonte di grande gratificazione.

 

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