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Pazza Idea. Un festival che parla di creatività

Creato il 26 novembre 2014 da Alessandro Ligas @TTecnologico

Intervista a Mattea Lissia presidente di Luna Scarlatta

di Alessandro Ligas

un nuovo approccio per guardare all’innovazione come un’attitudine permanente delle persone, “filosofia” globale, processo creativo capace di guidare sia nello sviluppo personale che nell’innovazione tecnologica (Mattea Lissia).

Pazza Idea. Un festival che parla di creatività
Dal 28 fino al 30 Novembre ritorna al Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto la seconda edizione di “Pazza Idea. Talento Creativo“. Tre giornate per parlare di scrittura e nuovi linguaggi letterari e della comunicazione legati al digitale e ai social, ma anche di arte e design.

Nella tre giorni al Ghetto si continuerà il viaggio di ricerca ed emozioni, intrapreso lo scorso anno, su narrazioni, nuovi linguaggi, cultura digitale: talento e creatività per generare bellezza, cambiamento, innovazione. Non mancherà un approfondimento Si discuterà anche di talento tra esercizio del quotidiano e lampo di genio.

Un festival che si articola in workshop applicativi, dedicati sopratutto a giovani e giovanissimi, lectio, incontri, dibattiti, anti-reading, film, e molte contaminazioni. Sono tanti i percorsi tematici che si sviluppano e si intrecciano in Pazza idea. Talento creativo.

Il talento rimarrà al centro constante del dibattito, con un focus sul ruolo di innovatrici che alcune donne italiane si sono ritagliate nei nuovi scenari tecnologici.

Pazza Idea. Un festival che parla di creatività

Conferenza Stampa di Pazza Idea 2014. Cagliari,18/11/2014. Foto di Eugenio Schirru

Abbiamo incontrato Mattea Lissia che ci ha raccontato come è nato il progetto.

Ci racconti il progetto “Pazza Idea. Talento Creativo” cosa fa e con che obiettivi nasce?
Pazza idea nasce dall’esigenza di trovare un festival letterario che si avvicini ai più giovani e offra loro la possibilità di trovare un proprio percorso, sia esso artistico o di altro tipo, ma comunque personale e, perché no, professionale. I libri dunque come punto di partenza per fare tutti i nostri approfondimenti.

Come è nato?
E’ nato da un’idea mia e di Emilia Fulli, socia fondatrice insieme a me dell’associazione Luna Scarlatta, e da un percorso intrapreso nel 2012, anno in cui abbiamo portato avanti la direzione del FORUM “Il tramonto dell’Occidente” che parlava della profonda crisi attraversata dal mondo occidentale, sia economica ma soprattutto culturale. La naturale evoluzione ci é sembrata parlare di creatività come antidoto alla crisi, unica speranza per i giovani di superarla e andare oltre.

A chi si rivolge?
Il festival si rivolge soprattutto a giovani e giovanissimi. Per questo puntiamo molto sui workshop applicativi nei quali i giovani possano “sporcarsi le mani” e mettere a frutto le loro esperienze sul campo.

Poi anche ai creativi, ai curiosi a tutti quelli che si vogliono rinnovare. Suscitando anche grande nei confronti di tutti coloro che amano i nuovi linguaggi e le contaminazioni.

Quest’anno i workshop ed incontri saranno dedicati al “Talento creativo”, cos’è?
E’ quello che cercheremo di capire. Ognuno di noi ha un Talento nascono e deve saperlo tirare fuori o la creatività’ si può anche non avere. Diversi gli spunti e le linee di pensiero, anche molto scientifiche e tecniche come il workshop di Nicola Fioravanti La grammatica della creatività Esercizi per il pensiero creativo. La creatività è un’abilità che possiamo apprendere e perfezionare attraverso strumenti specifici. Attraverso le tecniche di Edward de Bono, utilizzate in Aziende quali Apple e Virgin, … ma tanti altri che ci aiuteranno a capire

Come si sviluppa?
Si articola in workshop applicativi dedicati sopratutto a giovani e giovanissimi, lectio, incontri, panel, dibattiti, anti-reading, film, e molte contaminazioni.

In Sardegna, siamo creativi?
Siamo timidamente creativi ma molto digitali, secondo me.

Terra fertile per l’innovazione tecnologica decisamente.

Come è possibile vincere questa timidezza secondo lei?
Forse propiro pensando alla creativita’ come soluzione anziche’ come estro artistico, e quindi osando nelle proposta di nuovi progetti e nuovi modelli senza aver paura di non piacere.

Cos’è la creatività?
E’ sovvertimento e innovazione delle regole, intuizione e consapevolezza, estro ed esercizio, bellezza e praticità, dialogo che si rinnova ad ogni segno comunicativo.

Quali sono gli ambiti del festival?
Sempre la letteratura, e da qui il passo è breve per scoprire come praticare le vie dello storytelling, delle narrazioni per immagini, fino a iniziare a giocare con l’idea stessa di scrittura. Attraverso riflessioni e confronti a più voci, che sano occasione per excursus su casi ed esempi pratici, si percorreranno le vie dei new media, della grammatica della creatività, per analizzare e discutere nuove modalità della comunicazione. Non poteva mancare una discussione sulle imprese culturali creative. Il talento rimarrà comunque al centro constante del dibattito, con un focus sul ruolo di innovatrici che alcune donne italiane si sono ritagliate nei nuovi scenari tecnologici. Due momenti di riflessione saranno dedicati alla forza della creatività: quella sovversiva nei confronti del potere, e quella di generatrice assoluta da cui tutto nasce. La chiusura di domenica è alla maniera di Pazza idea: si parte da un’anti-presentazione, per passare ad un momento giocoso tra scrittura e fumetto di cui il pubblico è il vero protagonista, e chiudere parlando di uno scrittore attraverso cinema e musica.

Ho letto che quest’anno l’evento avrà una declinazione anche verso l’innovazione tecnologica, come mai questa scelta?
In realtà anche lo scorso anno avevamo declinato una parte del festival all’innovazione tecnologica, anche se abbiamo più “filosofeggiato” e iniziato con i social come strumenti da studiare e sui quali provare diverse tecniche di applicazione. Quest’anno saremo più centrali e parleremo anche di esperienze concrete.

Può anticipare qualche esempio?
Per esempio un incontro su come l’innovazione tecnologica ha cambiato il volto della comunicazione e come nei social media e nell’approccio innovativo alla comunicazione le donne siano piu’ brave. A questo dedicheremo un incontro tutto al femminile sabato 29 alle 17,30 dal titolo Cultura digitale: il talento delle donne nella comunicazione con Cristina Tagliabue, Marta Serafini, Marisandra Lizzi e la sapiente conduzione di Barbara Sgarzi.

Cos’è l’innovazione tecnologica?
Questo festival si occupa di cultura e innovazione, ingrediente fondamentale per la creazione di un percorso professionale autentico e proprio, soprattutto in un momento come questo.

Non si entra nell’ambito prettamente tecnico ma si propone un nuovo approccio per guardare all’innovazione come un’attitudine permanente delle persone, “filosofia” globale, processo creativo capace di guidare sia nello sviluppo personale che nell’innovazione tecnologica.

Come si abbina alla creatività?
L’innovazione tecnologica si abbina alla creatività e questa viene vista quindi come capacità di inventare il nostro futuro e trovare nuove soluzioni usando il talento in modo pratico e utile, senza perdere il confronto con le generazioni passate ma “inventando” soluzioni migliori per il futuro.

L’innovazione, la cultura digitale e la creatività dove ci possono portare?
La creatività e la cultura rappresentano la palestra dell’innovazione. L’innovazione ha bisogno di un’ecologia, di un intero ecosistema di cultura e creatività.

L’innovazione , poi, offre aspetti organizzativi inediti e nuovi modi di creare impresa e fare cultura.

In un “tweet” cosa consigliate ai creativi?
Seguite il festival: si parla di creatività da diversi punti di vista, anche contrastanti tra loro. Scoprite il vostro vero talento.

La ringrazio

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