PD: “Okay Bersani, abbiamo un problema”

Creato il 05 marzo 2012 da Balocchitaliani

Scusate se ho modificato la celeberrima frase del 1970 degli occupanti dell’Apollo 13. In realtà la frase era “Okay, Houston, we’ve had a problem here”, ossia “OK, Houston, qui abbiamo avuto un problema”.

Nel PD si è avuto un problema, ma la realtà è che "c’è un problema" ed è ormai inconfutabile. Non pensate alle primarie perché non sono quelle il vero problema.

Non a caso ho usato la frase qui sopra.

Secondo la mia modesta opinione, il PD sta attraversando un vuoto cosmico, buio, freddo e nebuloso, lontano migliaia di anni luce dalla propria base, in continuo pericolo di vita, nascosto in una scialuppa di salvataggio e senza la certezza di sopravvivere a quello che c’è fuori.

In molte città dove si sono svolte le primarie (tra tutte Genova e Palermo), il candidato principale del PD è stato battuto.

Probabilmente la base sta sviluppando un fiuto per i nomi imposti e non le va a genio essere “influenzata” da strategie e manovre in stile “Porcellum”.

Le primarie sono da riorganizzare? Certo però è anche vero che non debbano essere totalmente riformate.

Quello che deve far pensare Bersani & Co sono le opinioni della gente: laddove il partito indica un nome e va alle primarie, la gente vota l’alternativa, laddove il partito candida una sola persona dietro strategie e finzioni varie i mal di pancia crescono e i segretari locali se ne vanno (è stato calcolato che 1,6 su 2 under 40 lascia il partito di Bersani).

Perché? E' questa la domanda che ciascun iscritto o simpatizzante deve fare.

La gente vuole la novità, anche se il candidato è poco conosciuto perché è stufa dei dinosauri della politica. La gente vuole qualcuno con cui condividere le proprie idee e non i soliti nomi imposti dall'alto.

Serve pulizia, anche con scelte coraggiose, prima che l'Apollo PD si perda nello spazio del consenso.


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