Pd, su tredici consiglieri ne rimarranno forse quattro o cinque

Creato il 07 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Mentre il sindaco di destra Oreste Perri tartassa i cremonesi con pazienza sistematica e furibonda (si saprà mai perché se la prende con i suoi elettori?), il furore del rinnovamento del Pd dipende da un automatismo dei più semplici. Lo statuto del partito impone di non superare i due mandati: e su 13 consiglieri comunali Alessandro corradi, Elena Guerreschi, Daniele Bonali, l’avvocato Gagliardi hanno ancora una cartuccia da sparare, come Annamaria Abbate, ma non Alessia Manfredini nè Maura Ruggeri né caterina Ruggeri. calcolando il passaggio dai Ds, e poi ancora dal Pds (o addirittura dal Pci?) Maura Ruggeri e altri sono al quarto o quinto mandato.

Giovanni Gagliardi, perplesso nella foto, risulta tra i più giovani in assoluto

Il segretario provinciale non sarà più Titta Magnoli, che pure persino il quotidiano del blocco agrario-industriale dava in carica fino al congresso, il modello propugnato per cremona resta quello di crema, vincente e fortunato. Almeno così ritiene Alessia Manfredini, che a propria volta non si ricandiderà: “Siamo tutti a tempo, in scadenza – afferma la consigliera comunale distintasi per l’impegno nel caso Tamoil e per l’ambiente in generale – resto a disposizione del partito, ma non mi ripresento alle elezioni comunali dopo due mandati. Il lavoro che ho fatto io, come altri, resta per chi proseguirà. La segreteria di Titta Magnoli è stata un’esperienza positiva e credo che si debba proseguire sul modello di crema, con tante liste civiche, più società civile che si può, massima apertura. Primarie apertissime e voto con alternanza di genere produrranno un cambiamento vero e proprio”.

Alessia Manfredini non ha più l’età (elettorale)!

L’opposizione a Perri e Salini, sindaco di cremona e presidente della Provincia, è stata compiuta, in Provincia non certo senza il forte sostegno di Giuseppe Torchio (“sono senza eredi” ci ha dichiarato amaramente). Il problema più che il lavoro in provincia, per quanto si voglia criticare, per militanti ed elettori è il Governo, sono i vertici nazionali del partito stesso.

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