IL PARTITO DEMOCRATICO LOCALE SI AFFIDA ALLE PROMESSE DELLA GOVERNATRICE. SUBITO DIMENTICATO GIANCARLO CINTIOLI.
LA NOSTRA CITTA’ SEMPRE SUCCUBE DEL VERTICE REGIONALE. IL PARAOCCHI SEMPRE DI MODA A CASA NOSTRA.
di SANDRO MORICHELLI
L’attesa riunione, una vera e propria assemblea, ha visto affluire a Perugia i cinque coordinatori dei Circoli territoriali di Spoleto ed il segretario provinciale Dante Andrea Rossi.
L’incontro, chiesto agli iscritti e simpatizzanti diessini della sezione di Spoleto, era stato organizzato per convincere il vertice regionale ad inserire nella lista lo spoletino Giancarlo Cintioli, consigliere regionale uscente.
Tutto, come avevamo previsto, è finito a tarallucci e vino. Catiuscia Marini, esperta in politica, ha adottato l’unico espediente a sua disposizione per domare i ribelli giunti nel capoluogo sicuri di ottenere la vittoria.
La governatrice ha convinto i temporanei dissidenti a fare totalmente marcia indietro. Ha assicurato che risolverà ogni problema riguardante Spoleto, ad iniziare dalla difesa e dalla stabilità del tribunale, a quelli del lavoro, della disoccupazione, dell’industria e del turismo Non si è naturalmente fatto cenno al ripristino del Frecciabianca alla stazione ferroviaria di Spoleto che viene costantemente dimenticato, in quanto sicuramente confermato.
Di fronte a tali promesse , coloro che si erano dichiarati espressamene inflessibili di ottenere la presenza nella lista dei candidati di Giancarlo Cintioli hanno ceduto le armi senza condizioni. Ci ricorda l’armistizio dell’8 settembre, firmato sotto la pressione dei cosiddetti alleati che con i loro bombardamenti a tappeto rasero al suolo intere città.
In tal modo i diessini spoletini hanno ceduto completamente le armi dandola completamente vinta ai vertici regionali. Spoleto, ancora una volta, ha dato ampia dimostrazione della propria atavica apatia.
Con il voto a Catiuscia Marini, il quorum consentirà ai perugini e ai folignati che avranno assessori a iosa, di essere matematicamente eletti. Una volta a palazzo Cesaroni, Spoleto, come di consueto, rimarrà completamente isolata. Fare commenti sull’argomento è superfluo. La cruda realtà, da sola, configura ancora una volta, che la nostra città non annovera elementi capaci di difendere il nostro territorio e quello della Valnerina, risultando eternamente succubi dei vertici regionali che considerano Spoleto una città di serie C.
Diamo atto al dimissionario Roberto Loretoni di aver dimostrato grande dignità non avendo ceduto, contrariamente a quanto fatto dagli altri suoi ex compagni di partito. Chi è causa del suo male, pianga se stesso.
Se gli spoletini continueranno a votare con il tradizionale paraocchi, sarà peggio per tutti, mentre i perugini ed i folignati del PD se la rideranno beffardamente alla barba di noi poveri idioti.
Le molteplici lezioni che ci vengono inflitte non influiscono sugli spoletini che non riecono ad alzare la testa di fronte alle continue spoliazioni che stanno ridimensionando il nostro territorio divenuto vero e proprio esempio di evidente terra di conquista.