Daniele Borioli, segretario provinciale PD
La politica estiva s’infiamma. Sarà il caldo, sarà la mancanza di argomenti o l’appuntamento delle elezioni amministrative ad Alessandria che incombe ma tra i partiti più importanti tira una brutta aria. E invece di lavare i panni sporchi in casa, nell’era delle comunicazioni immediate e dei social network che ci rendono tutti protagonisti per un giorno, le diatribe finiscono sui giornali e sul web.
Il Popolo della Libertà. Nel partito, dopo le batoste elettorali e referendarie, c’è chi lancia il sasso nello stagno, cercando di smuovere un po’ le acque. Mario Bocchio, consigliere comunale di Alessandria, lo dice chiaro e tondo. “Questo partito così com’è strutturato non è in grado di rappresentare l’elettorato piemontese di centrodestra”. Parole forti che però tenta di smorzare giustificando la sua provocazione come un pungolo per migliorare. Ma tant’è, anche il “caso Caridi” ha sollevato non pochi malumori.
Il PdL e la Lega Nord. Tra i due partiti si sta giocando una lenta partita a scacchi in cui entrambi cercano di prevedere le mosse dell’altro. Alcune dichiarazioni dei consiglieri del Carroccio portano a pensare che si stia seriamente valutando l’ipotesi di correre da soli, con un candidato proprio (l’idea è balenata anche tra ex leghisti di una lista civica). Quel che è certo è che tra i due alleati ci sono attriti che producono scintille e chissà, un incendio.
La Lega Nord. Maretta dopo l’espulsione di Michele Formagnana, che ribatte e spara a zero su una dirigenza poco “democratica” e propensa ad ascoltare le voci dissonanti fuori dal coro. Formagnana non è il primo ad essere cacciato con un processo sommario. Che il potere (o la recente perdita di aderenza con lo zoccolo duro) abbia dato loro alla testa?
Il PD e le primarie. Ma si faranno davvero le primarie ad ottobre? Nessuno ne parla, l’unico candidato ufficiale, Corrado Parise, si porta avanti col lavoro e presenta il suo programma che va bene sia per le “elezioni interne”, sia per le amministrative. E spara a zero contro il suo (ancora) partito e contro la “papabile” Rita Rossa che si mostrerebbe ad ogni occasione pur di farsi notare (“ma con i soldi dei cittadini”). Chi avrà il coraggio di “bruciarsi” contro la vicepresidente alle primarie? Difficile che i veterani (Borioli, Rava, Fornaro) le metteranno i bastoni tra le ruote, con il rischio di prendere più voti della designata. Qualcuno sta pensando di non fare le primarie, andando però contro allo statuto del partito. Daniele Borioli, segretario provinciale, passa più tempo a rispondere a Parise via comunicato stampa che a criticare il centrodestra. “Farebbe meglio a riflettere prima di parlare”, con tanto di punto esclamativo, scrive, facendo intendere che non bisogna farsi la guerra interna, ma battere il nemico comune (“Fabbio e le destre alessandrine”). Borioli accenna alle “primarie di coalizione”, un escamotage per spingere gli alleati di centrosinistra a buttarsi nell’arena, presentare candidati uno per partito, cosicché i democratici possano puntare tutto sulla cavalla di razza. “Ci auguriamo che, in nome della trasparenza, da lui spesso evocata, possa chiarire a tutti noi e in primis ai cittadini di Alessandria quale partita egli intenda giocare”, conclude Borioli.