L’otto dicembre potremmo tranquillamente dedicarci all’allestimento del presepe e dell’albero di Natale senza che nessuna notizia di scissione del Pdl ci rovini o migliori la giornata, dipende dai punti di vista.
Nel libro di Bruno Vespa, in uscita il sette novembre, Angelino Alfano ha infatti affermato che la leadership di Silvio Berlusconi non è in discussione e che non è in corso nessuna raccolta di firme per assicurarsi che i cosiddetti lealisti non ottengano la maggioranza dei due terzi nel Consiglio Nazionale del Pdl che si terrà l’otto dicembre. Avendo la maggioranza, infatti, i lealisti potranno ratificare il ritorno a Forza Italia e il conseguente azzeramento di qualsiasi carica, quella di Alfano compresa, nella nuova (vecchia?) forza politica.
Se fino a ieri quindi gli “innovatori”, l’ala governativa del Pdl, erano descritti come impegnati a scongiurare il ritorno a Forza Italia o, in alternativa, erano pronti a formalizzare la scissione, oggi tutto cambia, di nuovo.
Da una parte Alfano si preoccupa di ribadire che Silvio Berlusconi è l’unico leader, dall’altra il ministro Lupi dà per certo che il Pdl morirà l’otto dicembre e che quindi il dibattito non verterà più su Forza Italia si, Forza Italia no, ma verterà su come la nuova forza politica si dovrà “aprire alla società civile”.
Come se non bastasse, segnali di pacificazione arrivano anche dall’onorevole Brunetta che, questa mattina, a Radio 24, ha ribadito che non si formeranno gruppi autonomi perché ciò non farebbe altro che avvantaggiare la sinistra, “disuniti si perde”. Insomma, più uniti per necessita che per volontà. Brunetta ha poi proseguito dicendo che Alfano è suo amico e che non ci sono mai state correnti all’interno di Forza Italia-Pdl.
Per finire con le dichiarazioni distensive, Marina Berlusconi ha anche nuovamente smentito le voci su una sua possibile discesa in politica. L’unico leader è suo padre.
Insomma, tutte le voci di prossimi tsunami all’interno del Pdl sono state smentite. I veleni però restano.
Barbare Berlusconi, in un’intervista all’Huffington Post ha infatti affermato che nel Pdl ci sono persone che hanno finto di sposare le idee politiche di suo padre, ma che in realtà agivano per interesse personale, per le poltrone e il potere.
E noi che pensavamo fossero tutti amici e tutti politicamente (ma non solo) innamorati in modo sincero di Berlusconi.