Sceglie un clamoroso falso storico sulla Marina del Regno delle Due Sicilie, il Partito Democratico, per ironizzare sul contratto con gli italiani che Berlusconi si prepara ad approntare e firmare (come fece illo tempore sulla scrivania di Bruno Vespa).
In realtà non fa altro che alimentare la mistificazione storica sul Mezzogiorno che, la coscienza meridionale, da tempo ormai, chiede di rispettare e riscoprire con verità ed onestà intellettuale.
Questa immagine è l'ennesima offesa alla storia del popolo meridionale. La Marina Borbonica era la più importante della penisola ed il fantomatico articolo 27 "Facite ammuina" non sarebbe mai esisito.
Il motivo dell'assenza di copie ufficiali consiste semplicemente nel fatto che il regolamento della Real Marina del Regno delle Due Sicilie non ha mai annoverato un tale articolo;[1] e né del Di Brocchitto né del Bigiarelli risultano menzioni tra gli ufficiali della marina delle Due Sicilie. Tali cognomi sembrerebbero del tutto inventati poiché il primo non risulta esistere in nessun archivio dell'intera Italia, mentre il secondo è del tutto estraneo all'onomastica delle Due Sicilie. Peraltro, il regolamento della Real Marina, come tutti gli atti ufficiali, era redatto in italiano, e perfino l'esame del testo in napoletano lascia dubbi di genuinità, soprattutto perché usa l'indicativo per degli ordini: per esempio, invece che «chilli che stanno abbascio vann' ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann' abbascio», ci si aspetterebbe «... jessero ncoppa...». In particolare il presente congiuntivo nell'ultima frase, s'aremeni era certamente scomparso nell'uso popolare ottocentesco della lingua napoletana e sostituito dalla forma ottativa s'ar(r)emenasse.
Si tratta quindi di uno dei tanti aneddoti denigratori sulle forze armate borboniche. Altre invenzioni simili, riguardanti questa volta l'esercito, sono il facite 'a faccia feroce e il facite 'a faccia fessa che sarebbero stati gli ordini impartiti alle reclute durante l'addestramento.
Tra l'altro, la Real Marina del Regno delle Due Sicilie era particolarmente efficiente, tanto che nell'Italia appena unificata, in cui spesso furono estese istituzioni e legislazione del regno di Sardegna, per volontà di Cavour, la Marina adottò invece le uniformi, i gradi e i regolamenti di quella borbonica.[2][3] (da Wikipedia)
Caro Bersani, inventati qualcosa di sinistra e rileggiti quanto Gramsci diceva a proposito della questione meridionale.
E non si tratta di essere neoborbonici o nostalgici, quella bandiera, con il suo stemma, è inclusiva dell'intera storia del mezzogiorno, e rappresenta, inequivocabilmente (ed indipendentemente dai Borbone), la storia del Sud.