A volte per essere uguale a noi,caro prete,devi sbagliare anche tu.
Cioè devi essere “normale”,quasi convinto che non possa esserci un divario tra me,essere senza tonaca,e te.
A volte si esagera,capisco una birretta o una sigaretta di nascosto, però qui no,a Taranto poi dopo la processione e i volti delle statue,che adesso piangono per questa vicenda.
La vicenda appunto ( http://www.ilcorrieredelgiorno.net/esclusivo-orge-tra-sacerdoti-e-larcivescovo-di-taranto-rimuove-il-parroco-del-ss-crocefisso/ ),che desta scalpore ma che fa riflettere su una cosa:credere ancora nell’uomo fatto sacerdote rispettoso dinanzi a Dio di ciò che ha promesso e di ciò che farà per noi tutti.
Credere che si possa andare nel confessionale a estendere le proprie colpe (anche quelle come le tue della vicenda)e sapere che ti rallegri sapendo che c’è un’ altra pecora nera come te.
Questo è il punto,fidarsi e sperare che storie come queste non siano da viatico verso un vuoto che,spesso,i Papi hanno condannato e temuto come la fine della chiesa stessa.
Taranto e’ colpita certo,e oggi tutti a chiedersi se quel prete abbia mai avuto a che fare con i propri figli, con ciò che più amiamo.