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Pedagogia in pillole

Da Simonetta Frongia
Vero e falso in educazionePedagogia in pillole
L’educazione riguarda i bambini: FALSO! L’educazione riguarda tutto l’arco della vita, si occupa dei neonati, dei bambini, dei preadolescenti, degli adolescenti, dei giovani, degli adulti e degli anziani. In termine tecnico si parla di long life education.
L’educazione è chiamata anche AGITO, ovvero un azione pensata e riflettuta prima, durante e dopo. Si basa sull’aderenza a modelli o teorie pedagogiche che poi vengono messe in pratica. Perciò serve l’INTENZIONALITA’ di educare.
L’educazione ha sempre un fine: VERO!
L’educazione deve avere sempre un obiettivo a cui mirare altrimenti ci si può perdere lungo il percorso. Devo sapere esattamente dove voglio arrivare, perciò agisco con intenzionalità. I fini, gli obiettivi, si ricavano dalle teorie e dai modelli pedagogici: ecco perché serve una solida base teorica/antropologia pedagogica. L’antropologia pedagogica giustifica e motiva l’agire degli educatori, perciò riveste un ruolo così importante!
Nell’educazione è’ più importante il saper fare che il sapere: FALSO!Il pensiero riveste un’attività fondamentale nel processo; la parte pratica, spesso unico dilemma degli educatori, è lo specchio della nostra attività riflessiva. In un altro modo potremmo dire che l’antropologia pedagogica “giustifica” e motiva l’agire degli operatori perciò riveste una parte fondamentale del processo. Questi pensieri sono organizzati e elaborati dalla Scienza della Pedagogia: la quale, essendo appunto scienza, non è tanto un fare quanto un sapere. In conclusione, quindi, l’educatore per “fare” deve prima di tutto “sapere”.
In educazione non esistono ricette: VERO!
Non aspettiamoci delle “ricette” dalle teorie che ci dicano esattamente che cosa fare in ogni situazione: la scienza pedagogica e l’antropologia ci danno delle indicazioni di movimento, i fini e gli obiettivi da raggiungere. Le persone sono diverse, perciò ogni relazione educativa è diversa e ogni agito educativo sarà unico.
L’educazione consiste nell’insegnare qualcosa: FALSO!L’educazione non consiste nel trasmettere o nell’insegnare qualcosa ma predisporre le condizioni perché la persona possa crescere sulla base delle sue forze naturali, seguendo le leggi del suo sviluppo spontaneo. L’educatore può essere paragonato a un giardiniere, il cui compito consiste nell’aiutare e nell’interpretare la natura e non nel modificarla o costringerla; la sua arte sta nel sapere attendere e perdere tempo piuttosto che nell’affrettare, nel non fare piuttosto che nell’intervenire. L’educazione quindi come strumento a servizio della libertà, in nome del diritto di ognuno alla propria originalità e al proprio singolare percorso di vita. L’educazione, quindi, come strada da percorrere per passare da individuo a Persona.


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