Pedemontana, società sull’orlo del baratro per un’autostrada impossibile

Creato il 02 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Qual è il compito del ministro ciellino Maurizio Lupi? Forse garantire vecchi accordi e grandi sprechi o migliorare un sistema inefficiente ed estremamente, intollerabilmente costoso? L’autostrada di 157 km Bergamo-Varese, cioè la Pedemontana, annega tra i debiti e sta per fallire. Già ha ricevuto un finanziamento ponte da parte di cinque banche: 200 milioni di euro che potevano essere usati molto meglio. Adesso in attesa del prevedibile fallimento che cosa succederà? Colpi di scena? Cavalieri bianchi? Vedremo che premio avrà il ministro ciellino se riuscirà a tenere in piedi un sistema profondamente disgustoso, nemico dell’ambiente e della giusta redistribuzione del denaro pubblico in servizi efficienti come i contribuenti onesti meritano. Quanto a Maroni, ha già in mente altri danni? Deve proprio seguire la strada di Formigoni? Segue un comunicato di Dario Balotta, di Legambiente Trasporti Lombardia.

E’ arrivato il momento in cui il Ministro Lupi e il Governatore lombardo Maroni devono prendere l’unica decisione possibile. Azzerare i vertici di Pedemontana che, con una gestione irresponsabile e opaca, hanno portato al default la Pedemontana stessa travolta dai debiti del finanziamento ponte di 200 milioni con un pool di 5 banche, che gli hanno ritirato la fiducia.  Neppure con il doppio incarico Marzio Agnoloni, Ad di Pedemontana e presidente di Serravalle, che controlla  il 78% della società, riuscirà ad evitare di  portare i libri in tribunale ed a salvare un progetto fallimentare e insostenibile finanziariamente, per un costo di 5 miliardi, con previsioni di traffico sovrastimate che non riusciranno mai a far rientrare i capitali investiti e devastatore di migliaia di ettari di suolo. Adesso come ultima carta per sostenere un’opera che non sta in piedi si ricorre all’inaccettabile ricatto occupazionale. Ma in Italia c’è la cassa integrazione. Per nascondere le proprie responsabilità manageriali di chi ha tenuto nascosto i gravi problemi finanziari e gestionali di Pedemontana ora si cercano colpevoli nel  CIPE, che seppur di manica larga questo progetto non si sente di sottoscriverlo, nel Governo, nella Regione e nei soci di Pedemontana Serravalle, Banca Intesa e Ubibanca  che invece sono stati tenuti all’oscuro della grave situazione in atto. Neppure  facendo diventare il Lotto B1 “Lomazzo-Lentate” in “variante Expo” per avere finanziamenti straordinari nell’assalto alla diligenza Expo 2015 basterà per salvare la Pedemontana.  Va preso atto che il lotto B1 non è per nulla urgente e non si potrà completare in 300 giorni e che il progetto complessivo della Pedemonta, oramai vecchi di 40 anni, va rivisto profondamente alla luce della nuova situazione territoriale, economica e viabilistica del territorio.

Dario Balotta (Legambiente Trasporti Lombardia)


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