Don Marco Rasia, 42 anni, coadiutore della Parrocchia di Omegna (Verbania), è stata arrestato con l’accusa di pedofilia su richiesta della Procura della Repubblica di Novara. Gli abusi sui minori risalirebbero a qualche anno fa, quando il sacerdote prestava ancora servizio nella parrocchia di Castelletto Ticino, nel Novarese.
Al caso si aggiunge un ulteriore elemento: di recente Don Rasia aveva richiesto al Vescovo di Novara, Mons. Franco Giulio Brambilla, di rinunciare all’incarico. Mons. Brambilla aveva acconsentito alla rinuncia “concedendogli – dice una nota della Diocesi – un periodo adeguato in cui potesse staccarsi dagli impegni pastorali”. “La decisione del vescovo – precisa il comunicato – era motivata da elementi per i quali non era possibile prevedere i successivi sviluppi”.
La vicenda lascia sgomente le molte persone che lo conoscevano a Omegna. Lo stesso avviene anche a Castelletto Ticino, paese che sarebbe stato teatro degli abusi, dove il prete veniva ricordato positivamente per il suo operato e dove aveva mantenuto forti legami.
La Diocesi di Novara, cui fa capo la parrocchia di Omegna, nel Verbano-Cusio-Ossola, esprime in una nota “sorpresa, sgomento e tristezza, dopo aver appreso per via ufficiale la notizia del provvedimento di custodia cautelare emesso nei confronti del sacerdote don Marco Rasia”. La notizia dell’arresto, benché avvenuto ieri mattina, è stata diffusa solo in giornata. Tuttavia, le indagini proseguono, per accertare che episodi analoghi non si siano verificati anche a Omegna.
Articolo di Giulia Bonaudi.
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