Sottotitolo: un libro leggero per tempi pesanti. Aggiudicato!
Come sapete, mi piacciono i libri che parlano di animali. Principalmente, ho un debole per l’etologia di gatti e lupi. Stavolta, però, ho trovato un libro piuttosto bizzarro in cui i protagonisti sono degli animali che, per antonomasia, uno non ricollega né al concetto di intelligenza, né a quello di bellezza: le galline!
Anny Dumperey, anche se onestamente non la conoscevo, pare sia un’attrice e scrittrice famosa piuttosto famosa. D’altra parte, non è una che ama la mondanità, tant’è che pasa buona parte del suo tempo in una enorme casa di campagna e proprio da questa sua passione per la vita bucolica nasce questo libro.
La Dumperey ha un debole per gli animali da piuma. Inizia con una coppia di galline e poi, piano piano, si uniscono alla compagnia altri galli e galline di varie specie, piccioni, anatre e persino pavoni.
La Dumperey inizia così ad osservare attentamente i suoi pennuti - sotto lo sguardo di tre gatti scandalizzati – ed assiste a siparietti esilaranti e inaspettate dimostrazioni di intelligenza.
Il libro, oltre ad essere leggero e piuttosto divertenti, dà anche una serie di interessanti nozioni su questi animali dei quali la maggior parte di noi sa effettivamente molto poco. Sì, perchè, come nota giustamente l’autrice, al giorno d’oggi si sanno più cose su leoni, elefanti e altri animali esotici che su animali molto più vicini a noi come gli animali da cortile.
Il libro ha attirato la mia attenzione per un motivo ben preciso: Pelo&Piume era uno dei titoli papabili per la mia piccola rubrica sugli animali sul Nuovo Corriere dell’Amiata. Lo proposi alla mia Cugignocca per un consiglio ma il suo commento fu “sembra il titolo di una rubrica d’abbigliamento per drag queen”. Titolo bocciato, si è optato per Animo Animale!
Per contro, nel caso vi venisse in mente di leggere “Il bosco della morte” di Susanne Staun, risparmiatevi la fatica. Purtroppo, io ho un’idea precisa degli scrittori di thriller e giall dell’Europa del nord: tirano troppo tutto per le lunghe. Veramente troppo. E così si rovinano anche le trame interessanti.