Visto che oggi ho mangiato un piatto già postato, ache se non è il giorno migliore per proporre un piatto di carne (è il Venerdì Santo) è proprio quello che farò, visto che mi è tornato alla mente l’episodio che mi ha fatto conoscere il piatto in questione.
Anni fa, quando facevo il rappresentante di opre d’arte, mi trovavo, in affiancamento, a Lecce e, avendo tardato con l’ultimo appuntamento pre pranzo, mi sono ritrovato a chiedere di un ristorante “qualsiasi” ad un contadino.
Il caso volle che era un ristoratore e che, anche se la sua trattoria era chiusa, mi invitò ad entrare e preparò per me una prelibatezza della cucina Leccese: LA PENDAGGHIA DI CAVALLO
Quella che segue è la mia rivisitazione di quel piatto, interpretazione che lega le mie radici pugliesi alla mia terra di addozione, il veneto. Peccato che non ricordo il nome del ristoratore e del ristorante.
Pendagghia
radicchio revigiano tardivo
Ingredienti per 4 persone:
- 800 gr di Pendagghia (Diaframma di Cavallo)
- 4 Cespi di Radicchio Tardivo di Treviso
- 1 Scamorza affumicata
- 1 Spicchio d’aglio
- 1 Limone
- Erbe Aromatiche, Pepe, Sale, Olio EVO q.b.
Preparazione:
Preparate un trito con erbe aromatiche e aglio (Io ho usato Timo, Prezzemolo, Origano e Bacche di Ginepro) e mettetelo in marinatura con l’olio EVO.
Tagliate il diaframma in Bistecche di circa 200 gr e cuocetele (possibilmente sulla fiamma di legna o, in alternativa, su una piastra di ghisa) lasciandole al sangue.
Allo stesso modo cuocete il radicchio, tagliando a metà i cespi, e la scamorza, tagliata in fette molto spesse.
Adagiate sul piatto di portata, insieme al radicchio e spennellate con un ramo di rosmarino la marinata di erbe.
Salate e Pepate.
Servite e gustate, mentre mi scuso con gli amanti degli equini.
DIFICOLTA’: MEDIA
TEMPO DI PREPARAZIONE: 20 MINUTI
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake