Il simbolo perfetto del ritardo non è il Mantova-Cremona-Milano, bensì il tavolo politico che ai disservizi di cui soffrono i pendolari dovrebbe trovare rimedio.
Annunciato con grande fragore, il tavolo dei sindaci e delle presidenti di Provincia di Milano, Cremona e Mantova si è perso fra i binari. Ritardo ancora sconosciuto. Per questo le consigliera del Pd Alessia Manfredini e Annamaria Abbate hanno presentato un’interrogazione a risposta orale per ricevere spiegazione, che dovrebbe essere discussa nel prossimo consiglio comunale. Il famoso tavolo infatti doveva stabilire le strategie utili per migliorare il servizio.
E che c’è da migliorare, se non “l’affidabilità e l’efficienza del materiale rotabile”, eventualmente ripensando “la programmazione degli orari”, che normalmente penalizzano di quel tanto Cremona da instillare il tipico nervosismo da treno. Ci vorrebbe meno sovraffollamento, casomai qualche treno un po’ più veloce verso Milano. Problemi storici, ormai, che generano lamentele quotidiane, e che tuttavia non vengono affrontati. Perché?
Neanche i treni “ristrutturati”, annunciati anch’essi come una benedizione, hanno dato sollievo. “La situazione – notano Alessia Manfredini e Annamaria Abbate nel testo dell’interrogazione – resta carente per la qualità del servizio offerto (mancanza di aria condizionata, porte e finestrini bloccati e sovraffollamento)”.
Si pensa a Varese e Bergamo, città in fondo non così lontane, che tuttavia i problemi li esaminano e qualche soluzione la trovano “attraverso una sinergia stretta con Trenord e Regione Lombardia”, tant’è che “hanno implementato la loro offerta di treni per arrivare a Milano con i treni diretti”.
Il paragone è umiliante. Ci si sente ai margini del mondo civile, in balia di carrozze dimenticate da Dio e da Formigoni.
Così le due consigliere interrogano la giunta “per sapere la motivazione della mancata costituzione del tavolo sopracitato, per sapere se non intende la giunta stessa recuperare il tempo perduto e istituire prima dell’estate il tavolo istituzionale e se non intende elaborare una proposta migliorativa con i pendolari in vista del cambio orario di dicembre 2012″.
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