Da un lato, mi duole accorgermi di non essere stata originale come credevo, nell’usare un italiano friulanizzato nel mio romanzo. Dall’altro, l’aver trovato un sito che raccoglie tutti i friulanismi in italiano mi riempie di una gioia quasi mistica.
Eccolo qui, per chi fosse interessato (e come si può non essere interessati?)
(alcuni non li conosco io stessa, ma il bello e la cosa snervante di una lingua è la sua costante evoluzione nonché divisione in mille rivoli, suppongo)
(una volta c’era anche un glossario di riccardino opportunamente intitolato cestil, se non ricordo male, ma è scomparso. Non averlo copincollato in tempo sarà sempre uno dei miei grandi rimpianti)