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Pensate ciò che volete ma queste cose vanno condivise!

Creato il 31 luglio 2015 da Paologiardina

Oggi è un giorno importante per la Sicilia.

Pensate ciò che volete ma queste cose vanno condivise!I Siciliani con la "S" maiuscola, politici compresi, hanno realizzato qualcosa per loro stessi. Da queste parti accade ogni dimissione di Papa. Un plauso ai 5 Stelle ci vuole come il pane. Oggi è stata inaugurata l'apertura della trazzera che ricuce la Sicilia. Ora, noi siamo siciliani, quelli del "nuddu fa nenti ppi nenti", viene a dire, che ogni cosa ha uno scopo, quindi è il caso di dire, "la strada ve l'abbiamo fatta, ora ci vogliono i voti". Un buon siciliano pensa prima al secondo fine.

Calza a pennello, come il cacio sui maccheroni questa "lettera", a Luigi Di Maio, immagino mai letta dal leader grillino, scritta il 4 gennaio 2015.

Lettera semiseria a Luigi Di Maio.

Pensate ciò che volete ma queste cose vanno condivise!Caro Luigi, questa è una breve lettera semironica, ma anche semiseria.

Non è mica facile cambiare l'Italia, anzi la vera difficoltà è quella di cambiare le abitudini degli italiani, un impresa di dimensioni cosmiche.

Ora, è "banale" incolpare Renzi di tutte le nefandezze del nostro paese, trattandolo come un Berlusconi qualsiasi, lasci fare al Suo partito - la manovalanza alla Di Battista - il "candido" populismo.

Qui il problema è grande, enorme, altro che politica.

Il problema siamo noi italiani, che da 150 continuiamo a fare l'Italia, ma non a "farci" noi stessi.

Se qui vogliamo cambiare, dobbiamo cambiarci.

Pensi "prima di parlare, pensi", e Lei è uno che sa pensare. Agisca da leader, non si lasci contagiare "dall'antipolitica grillesca", sarebbe un altra occasione persa, come quella di Renzi Matteo da Firenze, che voleva fare una rivoluzione, ma appena arrivato ha capito che è più facile cambiare il mondo, ma non l'Italia.

Troppo facile dire "rappresenta i poteri forti". La "cosa italiana" è complicata, raccapricciante, orribile, spaventosa, terribile, atroce, impressionante, mostruosa, terrificante, agghiacciante e chi più ne ha più ne metta.

In Italia in qualsiasi direzione ci giriamo troviamo cagnolini affamati in cerca di "un tozzo di pane". Il problema si concretizza nell'attimo in cui si rende necessario distinguere un "cagnolino affamato" dagli "sciacalli", con l'aspetto umano e con un cuore animale.

Poi c'è un modo tutto italiano di risolvere questi problemi, ci siamo specializzati a considerarci tutti "cagnolini onesti", e gli altri "sciacalli disonesti".

Ma c'è di più, noi italiani, ognuno di noi, a volte siamo "cagnolini" ed altre "sciacalli", in base alle nostre convenienze.

Caro Luigi Di Maio, il problema è culturale, è Lei lo sa.

Se fosse vissuto nell'orbita della "Prima Repubblica Italiana", sarebbe stato un Moro o un Berlinguer, Lei è un "politico di razza".

E' piacevole "sentirlo disquisire". Pertinente, non esce mai fuori tema, rimane sul pezzo, si precipita nell'immediatezza alla sostanza delle "cose", con cognizione di causa e precisione. Però, ad un certo punto, nella Sua logica discorsiva, si blocca, prende il sopravvento quell'aspetto "grillesco", che è in Lei. Diventa, cosi, d'un tratto, "populista e demagogo", pronto ad esaltare la causa prima: "iCinque Stelle al potere".

In ogni Suo intervento pone al centro del dibattito il vero nocciolo della questione, il vero problema italiano, che è di natura culturale, nel senso della necessità di rifondare la società, ancor prima della politica, per poi "scivolare" all'improvviso, senza alcun avvertimento, "nell'antipolitica", e quindi, nella sostanza ad essere come gli altri, e contribuire a scemare nella "bagarre" politica, quella del pourparler insignificante, ed attaccare tutti i diversi. Anche Lei "nella rete", quella per la quale l'essere grillini rende "puri", a prescindere.

Speriamo che queste potenzialità anziché affondare e quindi affogare nel "grillismo" diventino utili per costruire un Italia migliore.

Senza alcuna ironia, bisogna dire che con gente alla Di Maio si può, anzi si potrebbe.

Con ammirazione

Paolo Giardina

Posted in Tagged Sicilia Di Maio, Grillismo, Sicilia, Trazzera

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