Magazine Diario personale

pensieravo ad un bambino

Da Galadriel
Pensieravo ad un bambino...un bambino ricolmo d'insana ingenuità, perché troppo coperto, troppo sofferto, troppo protetto!
Pensieravo a quante cose a quante biricchinate represse, alle marachelle soppresse sul nascere, al disordine ordine, alla paura che stava per arrivare, al terrore di una punizione di una maledizione.
pensieravo ad un bambino
Quante azioni mai fatte, quanti guai incompiuti, quante fantasie poi chiuse dentro un cassetto, dentro un comodo e freddo letto. Quanto pane duro e riscaldato per merenda, olio sale e poi beato chi s'accontenta.
Quella cartella troppo vecchia, quella sciarpa cosi orrenda! Sorrisi ironici prima e poi sprezzanti da chi il cuore puro dovrebbe avere ma che sa ferire come un'esperto arciere...rosso di vergogna, rosso di paura e la sua vita sempre più si oscura.
Poi le botte, il grido di dolore, come quello che poi muore! Cosa hai fatto! Cosa hai detto!
E le lacrime sotto il letto, il lancinante sospetto il tetro spettro di una maledizione destinata a chi lo sbaglio vuole...botte, calci, schiaffi in casa per una posata presa male, ed in classe la ricreazione solo per chi il dolore desidera e vuole: presto andiamo, che lo scemo adesso noi picchiamo!
Pensieravo ad un bambino, pensieravo ad un'uccellino chiuso in gabbia per...

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