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Racconterebbe di essere stata iniziata in un caldo giovedì pomeriggio assolato, sopra un telo da mare buttato su un prato. Potrebbe raccontare di essere stata iniziata e sfatta più volte, perché mia sorella sosteneva fosse troppo stretta per una carrozzina. Adesso ha una larghezza di 73 centimetri che quasi bastano per una culla, ma pazienza. Potrebbe raccontare di quel sabato pomeriggio prima del primo maggio, quando, sempre sullo stesso telo in cui era stata iniziata, è stata la causa principale della mia prima bruciatura della stagione. Eh sì, sono stata un'ora e mezza sotto quel primo sole caldo e il risultato è stata una schiena color pomodoro maturo, che mi ha fatto malissimo. Ovviamente non avevo messo la crema, si sa, la crema è da deboli, questo almeno è quello che sostiene A.
Essendo poi aprile non ero nemmeno dotata di doposole, quindi quel sabato pomeriggio non ho saputo raffreddare i miei bollenti spiriti. Ho provato con una doccia fredda, ma il sollievo è durato giusto il tempo della doccia, poco più.
La copertina potrebbe raccontare di tutti gli Amici di Maria che abbiamo visto insieme, con annesse Belen, e i suoi cerotti, ed Emma, con la sua dichiarata dignità. Mica è di Belen la colpa, sono gli uomini cretini che vedono una farfallina e non capiscono più niente. No no, non va bene. Voglio un uomo che sappia dire no anche alla Belen dei poveri. Utopia? Mah.
Sempre la copertina potrebbe riassumere tutti i film che ci siamo viste insieme, dal divano o direttamente dal letto, io con l'uncinetto in mano e lei, la coperta, che pian pianino diventava sempre più lunga. Ci siamo visti:
♥ Mine vaganti, in onda su Rai1 un paio di settimane fa;
♥ Pochaontas II, che mi ha lasciato a bocca aperta. Almeno stavolta c'è il lieto fine, ma non con John Smith. Colpo di scena;
♥ Tutto su mia madre, un film che mi è piaciuto, tragico, ma anche pieno di speranza in fondo;
♥ Benvenuti al sud;
♥ Pearl Harbor, visto per la milionesima volta;
♥ Hotel Rwanda, mai visto prima. Bellissimo.
Potrebbe raccontare che non vede l'ora di avvolgere la tenera pelle del bimbo che sta aspettando. E questo potrei raccontarlo anch'io, che non vedo l'ora di vedere che faccia ha questo nanerottolo che stiamo tutti aspettando. Sono curiosa come una scimmia. Curiosa di sapere se dovrò fare una torta con i pannolini rosa o celeste, curiosa di vedere quanto sarà piccino, curiosa di sapere quanto piangerò quando lo vedrò, curiosa di vedere di che colore avrà gli occhi.
Sono stati i nove mesi più lunghi della mia vita, più lunghi di qualsiasi anno scolastico.
Per fortuna stanno per finire, non vedo l'ora di conoscere il mio primo nipotino. Non vedo l'ora di dondolargli la carrozzina, portarlo a spasso, cantargli qualche ninna nanna. Non vedo l'ora di sentire quanto sarà morbido, quanto sarà buono il suo profumo di bimbo.
Non vedo l'ora di vederlo dormire in mezzo a questa dolce copertina che ho fatto solo per lui, con tutta la curiosità del mondo, con tutto l'amore che ho.
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