Magazine Diario personale

Pensieri di una domenica sera piovosa di metà settembre

Da Luciusday
Tornato dalla mia ennesima chiusa pre-esame, rieccomi a Roma, per recuperare il tempo proficuamente ma severamente perduto. L'esame, detto per inciso, era uno dei due "toppati" alla prima volta, ma stavolta è andata meglio, nonostante mi sia dovuto ristudiare ex nihilo un altro libro, a causa del cambio di programma del nuovo anno accademico. Cose che succedono e che ti fanno venir voglia di imprecare in aramaico, quando poi scopri che una tizia evidentemente con molti meno crucci e con qualcosa di più da qualche altra parte ha portato il programma vecchio d'esame, che tu non possa dedurre oneri dalla base imponibile a tempo indeterminato (e con questa finisco i miei ricicci di diritto tributario).
Ho iniziato lo scritto alle 2 e mezza di pomeriggio, mi hanno chiamato per l'orale circa un'ora dopo, ho pranzato alle 4 e mezza ed alle 6 eccomi in viaggio assieme a due amiche di juris erasmiane a Valencia con destino Anagni, per andare a trovare Montaje. Aperitivo, cena, postcena e dancefloor improvvisato in casa con musica spagnola, le ore scorrono veloci tra chiacchiere su esami, tesi, studenti Erasmus e cazzate. Sono le 4 quando riprendiamo l'autostrada per tornare a Roma.
La mattina dopo avevo appuntamento sotto casa di un amico per portare i soldi per un regalo di compleanno. Riesco a svegliarmi a un'ora abbastanza decente e addirittura a fare colazione, ma non avevo calcolato i carabinieri lungo la strada che, grazie a Dio, escono sempre fuori nei momenti più opportuni. Controllo di routine, battutine dirette a un collega che porta casualmente il mio stesso cognome ("aoh, ma questo è tu fijo!"), mi viene notificato che la mia patente è abbastanza deteriorata (a causa della tasca nel portafoglio - ndr), e di questo passo dovranno ritirarmela. Eccerto, perché è colpa mia se fanno la patente con dei materiali del cribbio. In ritardo proseguo il tragitto verso l'appuntamento, sul lungotevere di venerdì mattina chi vuoi che ci sia. E invece avevo dimenticato che riaprivano a Oberdan le bancarelle dei libri scolastici usati. A passo d'uomo per dieci minuti. Secondo me, le persone vengono investite di proposito in una percentuale molto maggiore rispetto a quanto si creda attualmente.
Dopo quest'incombenza, via con un'amica, ad accompagnare un'amica festeggiata a comprare le cose per la festa di compleanno. Giri fra supermercati, discount e negozi bengalesi (gli ultimi i più cari). Carico/scarico roba. Pausa, ci rivediamo la sera alla festa. Sulla terrazza di un palazzo, vista cupola di San Pietro. Il freddo è pungente ma non aggressivo, la compagnia è piacevole, la birra è ok, la musica un po' malinconica, ma non malaccio. Amici vecchi e nuovi, incontri inaspettati. Se avete visto delle lanterne cinesi volare nei pressi di San Pietro, su una delle quali una giraffa disegnata, ecco, è quella che ho mandato in aria io assieme ad altri due amici. Sperando non sia caduta in testa a nessuno.
Ieri sera sono andato al festival della birra artigianale, vicino all'Olimpico, con mia cugina, amici procidani e non. A parte il gusto di alcune birre, veramente molto intenso e particolare, prezzi un po' troppo alti per i miei gusti (8 € l'ingresso e 1 € per 10 cl da degustare). La prossima volta ci faremo la birra per conto nostro? Sicuramente costerà di meno!;)
Dopo un lungo weekend, domani ricomincia la solita routine. I miei sono tornati a casa, quindi nè casa libera, nè nessun orario da sfascione. Si studia già per un altro esame, e non ho manco la scusa di dover andare a comprare i libri per (non) studiare. Fuori diluvia che manco Giusy Ferreri a novembre direbbe cose del genere. Tra una settimana parto (+) con mia madre (-) per il suo compleanno (+/-) per Ischia (+) con parenti (-). Come andrà? Spero non troppo pesante. Più o meno.
Pulchra vobis;)

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