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Pensieri idealistici dell’età moderna

Da Flavialtomonte

Giorni in cui ogni cosa ti fugge dai piedi, con un niente, come l’idea che esiste un universo e che è lo stesso dal quale qualche giorno fa un americano – che passerà nella storia – ha deciso di lanciarsi. Un salto nel vuoto, quello che – dopotutto – ognuno di noi fa ogni giorno a partire dal caffè, dal buongiorno, dalle ore di lezione o di lavoro, dalle faccende domestiche. Quotidianamente siamo scaraventati nel vuoto, nell’incertezza della vita, e anche se la scena potrebbe apparire inquietante, è una delle poche scottanti verità delle quali non si ama parlare esplicitamente, eppure, il messaggio, da parte della società arriva implicito, parlarne crea scompiglio.
Il “carpe diem” tanto profetizzato, è diventato una sorta di slogan di benvenuto per i neonati del nuovo millennio. Un concetto che forse, qualche anno fa avrei apprezzato, per studio, nei testi di Orazio, ma che – una volta svelata la meraviglia esistenziale – ho messo da parte anche se a fatica. Sì perché l’idea del carpe diem è proprio una bella iniziativa, troppo vicina al mondo delle idee tanto da poterla aggiungere all’elenco dei “pensieri idealistici dell’età moderna”. 
I messaggi pubblicitari – dalla televisione, ai giornali, per finire ai libri (e di questo ne riparleremo) – vogliono dirci proprio questo: la vita è breve e va vissuta. Ma fino a quanto quel simpatico gioco vale la candela ormai in fiamme? Fino a che punto è vero questo aforisma, all’interno di un mondo ricco già di per sé (vd. Facebook) di frasi fatte che diventano certezze? È veramente ridicolo.

La risposta è proprio lì, tra le lancette di un orologio e i numeri degli anni, è nel concetto di vita e di morte, è nella religione. Le paure ci rendono schiavi del tempo che corre, delle giornate che vanno e non vanno, dei mesi che restano, degli anni che passano e di quel solo e unico secolo che abbiamo a disposizione. Ma dici niente! 

 

Note
passare nella storia: non significa essere d’esempio per i giovani che coltivano quest’ambizione del salto in lungo nello spazio, bensì aver coronato un sogno, forse, aver svolto una missione. 
libri: anche i libri idealizzano specie quelli moderni, un concetto questo, che intendo approfondire. 


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