Le mani, le sue mani, gli raccontavano una storia a cui non era abituato. Quel calore così tenero solcava le sue emozioni tagliando ogni suo pensiero come burro.
Quegli occhi erano il mondo in cui amava perdersi ogni volta senza troppe esitazioni, senza ripensamenti si lanciava anima e corpo in quello sguardo carico di immagini a cui sapeva di appartenere, nonostante tutto.
Le labbra, invece, erano di quel suo mondo le porte. Ora serrate profondamente gli impedivano di scoprire di più di ciò che già sapeva. Quando si aprirono, finalmente, lasciarono che un fragile suono, adatto alla sua minuta fisicità, si diffondesse nelle sue membra, abbracciando ogni porzione mai raggiungibile nemmeno dai tocchi voraci delle sue forti mani.