Oggi antivigilia di Natale. Ed io, da buon tradizionalista, la vivo come se fosse già una mezza festività. D’altronde il grande Eduardo De Filippo celebra questa giornata contestualizzando il suo più grande capolavoro proprio nel giorno del 23 dicembre. Se non dovessi lavorare potrei addirittura stilare un programma per questa giornata. Magari anche un menù personalizzato per il pranzo, destinando alla voce “Primo piatto” del buon brodo vegetale, come consigliato da Eduardo, ideale per mantenermi Leggiero.
Guardando avanti, non so ancora come trascorrerò questi giorni di festa. Ho un fastidiosissimo stato influenzale che potrebbe sfociare in febbre oppure rientrare nelle prossime ore. Per il momento è tutto una grossa incognita.
Capitolo regali. Come sempre sono fermo al palo. Il poco tempo a disposizione unito ad una predisposizione allergica al trovare il dono giusto da comprare e la sorpresa adatta alle esigenze mi ha di fatto arruolato tra la schiera degli amanti dell’ultimo minuto. Poche idee, (pochi soldi), poco tempo, quindi. E chissà come andrà a finire anche questa situazione relativa a quello che è forse l’unico aspetto del Natale che non riesco ad “abbracciare”.
Intanto domani sera manderanno in onda l’ennesima riproposizione de Una poltrona per due. La mia tradizione è salva, ed il mio umore è già più sereno.
Buttate giù queste poche righe, auguro a tutti coloro che hanno ripreso a leggermi con costanza, a quelli che sono qui di passaggio, a quelli che torneranno e a quelli che preferiranno altri lidi, un sereno e felice Natale.
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