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Pensieri sulla morte di Amy Winehouse

Creato il 23 luglio 2011 da Stregonestregato @ppstronzi

Pensieri sulla morte di Amy Winehouse

Oggi deve essere la giornata dei pensieri gratuiti, quelli inopportuni e privi di qualsiasi buon gusto e tatto. Dopo la strage di Oslo, la morte di Amy Winehouse, si crede per overdose .

Per carità, me ne dispiace, non sono in lutto né era la mia cantante preferita, quindi non mi dispero. Però sono alquanto infastidito dal comportamento di parecchie persone intorno a me, soprattutto sui blog vari e su twitter. Se per Oslo avevo preso ad esempio Facebook, per questo evento ho notato cose orrende su quest’ultimo social network che ha fatto dell’ironia il cavallo di battaglia dei suoi utenti e, per quanto mi riguarda, il suo punto di forza: però essere ironici sulla morte di persone che non hanno causato nessun male alla società (come assassini, terroristi, dittatori, mafiosi e via dicendo), lo trovo quantomeno di cattivo gusto e inopportuno. Non sarà un modello, non sarà una santa, ma era una tizia famosa, molto brava, piena zeppa di problemi. Ridere dei suoi capelli, del suo cognome in relazione alla sua morte, della sua dipendenza da alcool e droghe  è veramente disgustoso: e non lo dico perché è la Winehouse, lo farei anche per la mia vicina di casa, per la barbona che sta in piazza Duomo o per mia madre. Senza contare che su un altro blog, nei commenti, vedo gente che dice: “perchè non è morta Lady Gaga al posto suo?”. Mi chiedo se questa gente ce la faccia. Ma perché augurare la morte a una persona che non ti ha fatto niente? Cioè, anche se fosse una che detesti fino a farti roderti i coglioni, perché vuoi vederla morta? Qual è il senso? E quanta pochezza è in te per augurare di morire così facilmente?.

Io credo che sia proprio una questione di rispetto per la morte.

I morti di Oslo come la Winehouse meritano lo stesso rispetto, perché la morte è una. La tragedia può essere soppesata in maniera differente, ma la morte resta sempre morte. Ma vabbè, si vede che oggi dovevo riflettere su quanto sia facile per l’essere umano cadere in basso e rendersi completamente privo di stile pur di ottenere uno squallido, incredibile retweet.

 


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