Pensierimadyur classic 15-12-2007 : alloggi popolari in italia

Creato il 07 settembre 2010 da Madyur

ALLOGGI POPOLARI IN ITALIA


C'è chi sfonda porte per avere una casa popolare. C'e' chi l'ha perchè ereditata dai parenti e non se ne vuole andare. In Italia glia lloggi residenziali sono pochi , ma purtroppo vengono anche gestiti male.
Perchè c'è anche gente che ne avrebbe diritto , ma rimane fuori. La casa popolare è una realtà miseramente fallimentare , e molto spesso un miraggio sia per gli italiani che per gli immigrati che sempre più ne fanno richiesta.
Secondo ultimi dati Federcasa , la federazione degli ex Iacp, gli immobili pubblici superano ampiamente il milione e 100 mila unità : 928 mila alloggi gestiti dagli ex Iacp , e 200 mila direttamente dai comuni. Quasi la metà sono situati in aree metropolitane : Milano, Roma, Torino, Napoli e Bari.
Un enorme tesoro dovrebbe essere per le casse pubbliche , visto che secondo uno studio del Patrimonio dello Stato spa, una società controllata dal Ministero dell'Economia, il valore catastale si aggira sui 90 miliardi di euro. Il valore reale , ossia di mercato, si arriva a 270 miliardi di euro , ben tre volte tanto.
Ma ogni anno le case popolari sono una perdita secca per la collettività.
Prendiamo gli esempi della Federcasa , negli ultimi cinque anni , dal 2002 al 2006 , hanno perso 938 milioni di euro. Il caso pugliese è emblematico: dal 2000 ad oggi gli Ater ( ex iacp) provinciali sono commissariati , e quelli di Brindisi e Taranto sono in dissesto finanziario.
Roma e Napoli sono oberati dai debiti e ormai sull'orlo del crack. Cos'è che non va?
A parte le accuse di gestione clientelare degli alloggi , c'è da dire che i ricavi di questi istituti sono scarsi rispetto a costi crescenti. I canoni sono per loro natura molto bassi. A Napoli si affittano una casa popolare a 42 euro al mese, 58 a Bari e 60 a Palermo.
A volte questi soldi vengono versati solo in parte , oppure non pagati del tutto. Secondo Federcasa il 15% degli inquilini non ha pagato l'affitto, per un danno di 10 milioni annui.
Nel 2004 si contavano 40 mila in tutto, concentrati soprattutto nelle grandi città. Anche se è un fatto in diminuzione sui 52 mila del 2000 e i 44 mila del 2003, soprattutto perchè le Regioni hanno scelto la strada delle sanatorie.
A Napoli tre leggi regionali in successione hanno permesso a 7.357 abusivi di diventare regolare. Lo stesso a bari dove una legge del 2004 circa 1500 famiglie si sono regolarizzate pagando solo il 30% della morosità pregressa. Sempre a Napoli molti palazzoni popolari sono gestiti dalla camorra : succede a Scampia, al rione Villa a Poggioreale, e ad altri caseggiati a Ponticelli e Torre Annunziata.
Allora canoni bassi, morosità , abusivismo, cosa aggiungere? Gli ex Iacp devono far fronte a costi di manutenzione sempre in aumento , gli stipendi dei 7.250 dipendenti , infine le svariate decine di miioni di euro che finiscono in tasse.
Sono 200 milioni di buco l'anno , che a rigor di legge dovrebbe essere ripianati dalle Regioni . Anna Maria Pozzo , direttore tecnico di Federcasa, racconta " Le regioni non coprono i buchi ,spesso i governatori destinano i fondi per l'edilizia per destinarli ad altri capitoli di bilancio". Gli Ater per coprire debiti e perdite , negli ultimi anni hanno messo in vendita gli alloggi agli inquilini.
Dal 1994 al 2003 sono state cedute 71 mila case , poca roba. Gli 1,7 miliardi incamerati sono molto meno del previsto , anche perchè la legge impone di vendere a prezzi di assoluto favore.
Il panorama romano si presenta come il peggiore italiano degli Ater. Debito esorbitante intorno al miliardo di euro . Dall'altro caso il caso della "svendopoli" , che ha visto il Presidente della Regione Pietro Marrazzo chiedere la sospensione delle vendita immobiliari in corso.
Vendite di appartamenti in quartieri hot della capitale a costi irrisori. L'atc ( l'ater torinese) è la quarta in Italia in appartamenti gestiti.
Bene questo è l'unico in positivo, e con un numero bassissimo di alloggi occupati abusivamente.
Per fare tutto l'Atc , con un canone medio mensile di 92 euro, ha fatto della tolleranza zero agli irregolari il suo cavallo di battaglia. E questo a fronte di una morosità significativa , difatti uno su quattro non paga l'affitto.
Per affrontare il tutto ci sono stati 6000 controlli e 500 sfratti , mentre la morosità è stata recuperata con la rateizzazione dei pagamenti. Oltre alla tolleranza zero, comunque si deve aggiungere l'affitto delle facciate per la pubblicità e dei tetti per i ripetitori .
Nel 2006 c'è un aumento di immigrati quasi 2milioni e mezzo . Un esempio eclatante è padova dove su 2735 alloggi ben 196 sono occupate da immigrati , quasi il 7,2%.
Questo grazie ai criteri di assegnazione , che oltre al reddito, alle condizioni abitative e agli handicap , tengono conto dei numeri dei figli. Le condizioni per vedersi assegnare un alloggio è diverso da regione a regione: in Emilia Romagna , le condizioni sono a parità di quegli italiani, mentre in Umbria sono necessari tre anni di residenza regolare.
La richiesta di alloggi è molto più alta dell'offerta disponibile. Secondo stime solo il 7,9% delle domande viene soddisfatta.
Gli Ater per ovviare hanno previsto nuovi investimenti : entro il 2012 dovrebbero essere pronti 28 mila alloggi . Anche se le previsioni sono troppo ottimistiche , rispetto alle scarse risorse e ai tanti debiti a cui si deve far fronte.
Comunque si cercano strade alternative , in Toscana gli Ater sono stati eliminati e il tutto viene gestito dai comuni, e passando la gestione a società per azioni a capitale pubblico. In Germania e in Francia gli alloggi superano tre volte quegli italiani, siamo sempre i più arretrati. Pubblicato da MADYUR a sabato, dicembre 15, 2007

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