ALLOGGI POPOLARI IN ITALIA
C'è chi sfonda porte per avere una casa popolare. C'e' chi l'ha perchè ereditata dai parenti e non se ne vuole andare. In Italia glia lloggi residenziali sono pochi , ma purtroppo vengono anche gestiti male.
Perchè c'è anche gente che ne avrebbe diritto , ma rimane fuori. La casa popolare è una realtà miseramente fallimentare , e molto spesso un miraggio sia per gli italiani che per gli immigrati che sempre più ne fanno richiesta.
Secondo ultimi dati Federcasa , la federazione degli ex Iacp, gli immobili pubblici superano ampiamente il milione e 100 mila unità : 928 mila alloggi gestiti dagli ex Iacp , e 200 mila direttamente dai comuni. Quasi la metà sono situati in aree metropolitane : Milano, Roma, Torino, Napoli e Bari.
Un enorme tesoro dovrebbe essere per le casse pubbliche , visto che secondo uno studio del Patrimonio dello Stato spa, una società controllata dal Ministero dell'Economia, il valore catastale si aggira sui 90 miliardi di euro. Il valore reale , ossia di mercato, si arriva a 270 miliardi di euro , ben tre volte tanto.
Ma ogni anno le case popolari sono una perdita secca per la collettività.
Prendiamo gli esempi della Federcasa , negli ultimi cinque anni , dal 2002 al 2006 , hanno perso 938 milioni di euro. Il caso pugliese è emblematico: dal 2000 ad oggi gli Ater ( ex iacp) provinciali sono commissariati , e quelli di Brindisi e Taranto sono in dissesto finanziario.
Roma e Napoli sono oberati dai debiti e ormai sull'orlo del crack. Cos'è che non va?
A parte le accuse di gestione clientelare degli alloggi , c'è da dire che i ricavi di questi istituti sono scarsi rispetto a costi crescenti. I canoni sono per loro natura molto bassi. A Napoli si affittano una casa popolare a 42 euro al mese, 58 a Bari e 60 a Palermo.
A volte questi soldi vengono versati solo in parte , oppure non pagati del tutto. Secondo Federcasa il 15% degli inquilini non ha pagato l'affitto, per un danno di 10 milioni annui.
Nel 2004 si contavano 40 mila in tutto, concentrati soprattutto nelle grandi città. Anche se è un fatto in diminuzione sui 52 mila del 2000 e i 44 mila del 2003, soprattutto perchè le Regioni hanno scelto la strada delle sanatorie.
A Napoli tre leggi regionali in successione hanno permesso a 7.357 abusivi di diventare regolare. Lo stesso a bari dove una legge del 2004 circa 1500 famiglie si sono regolarizzate pagando solo il 30% della morosità pregressa. Sempre a Napoli molti palazzoni popolari sono gestiti dalla camorra : succede a Scampia, al rione Villa a Poggioreale, e ad altri caseggiati a Ponticelli e Torre Annunziata.
Allora canoni bassi, morosità , abusivismo, cosa aggiungere? Gli ex Iacp devono far fronte a costi di manutenzione sempre in aumento , gli stipendi dei 7.250 dipendenti , infine le svariate decine di miioni di euro che finiscono in tasse.
Sono 200 milioni di buco l'anno , che a rigor di legge dovrebbe essere ripianati dalle Regioni . Anna Maria Pozzo , direttore tecnico di Federcasa, racconta " Le regioni non coprono i buchi ,spesso i governatori destinano i fondi per l'edilizia per destinarli ad altri capitoli di bilancio". Gli Ater per coprire debiti e perdite , negli ultimi anni hanno messo in vendita gli alloggi agli inquilini.
Dal 1994 al 2003 sono state cedute 71 mila case , poca roba. Gli 1,7 miliardi incamerati sono molto meno del previsto , anche perchè la legge impone di vendere a prezzi di assoluto favore.
Il panorama romano si presenta come il peggiore italiano degli Ater. Debito esorbitante intorno al miliardo di euro . Dall'altro caso il caso della "svendopoli" , che ha visto il Presidente della Regione Pietro Marrazzo chiedere la sospensione delle vendita immobiliari in corso.
Vendite di appartamenti in quartieri hot della capitale a costi irrisori. L'atc ( l'ater torinese) è la quarta in Italia in appartamenti gestiti.
Bene questo è l'unico in positivo, e con un numero bassissimo di alloggi occupati abusivamente.
Per fare tutto l'Atc , con un canone medio mensile di 92 euro, ha fatto della tolleranza zero agli irregolari il suo cavallo di battaglia. E questo a fronte di una morosità significativa , difatti uno su quattro non paga l'affitto.
Per affrontare il tutto ci sono stati 6000 controlli e 500 sfratti , mentre la morosità è stata recuperata con la rateizzazione dei pagamenti. Oltre alla tolleranza zero, comunque si deve aggiungere l'affitto delle facciate per la pubblicità e dei tetti per i ripetitori .
Nel 2006 c'è un aumento di immigrati quasi 2milioni e mezzo . Un esempio eclatante è padova dove su 2735 alloggi ben 196 sono occupate da immigrati , quasi il 7,2%.
Questo grazie ai criteri di assegnazione , che oltre al reddito, alle condizioni abitative e agli handicap , tengono conto dei numeri dei figli. Le condizioni per vedersi assegnare un alloggio è diverso da regione a regione: in Emilia Romagna , le condizioni sono a parità di quegli italiani, mentre in Umbria sono necessari tre anni di residenza regolare.
La richiesta di alloggi è molto più alta dell'offerta disponibile. Secondo stime solo il 7,9% delle domande viene soddisfatta.
Gli Ater per ovviare hanno previsto nuovi investimenti : entro il 2012 dovrebbero essere pronti 28 mila alloggi . Anche se le previsioni sono troppo ottimistiche , rispetto alle scarse risorse e ai tanti debiti a cui si deve far fronte.
Comunque si cercano strade alternative , in Toscana gli Ater sono stati eliminati e il tutto viene gestito dai comuni, e passando la gestione a società per azioni a capitale pubblico. In Germania e in Francia gli alloggi superano tre volte quegli italiani, siamo sempre i più arretrati. Pubblicato da MADYUR a sabato, dicembre 15, 2007