400 salafiti, in prigione per fatti gravissimi legati al terrorismo, si sono accordati per inviare una lettera al ministero della Giustizia e dell’Interno, annunciando un opera di pentimento e disconoscendo le loro ideologie estreme (e criminali) perpetrate negli anni passati con gli atti terroristici. Secondo il quotidiano arabofono Al Massae, i 400 ”pentiti” comunicheranno a Mustapha Ramid, ministro della Giustizia, e a Mohand Laenser, ministro dell’interno, il loro buon proposito, “disfandosi delle loro credenze fatte di violenza ed espiazione, mettendosi a disposizione senza condizione, per aprire un dialogo con lo Stato, ed ottenere eventualmente la loro liberazione“. La stessa fonte indica che i salafiti in questione, hanno creato una struttura all’interno della prigione chiamata ”Comitato di revisione e di riconciliazione nelle prigioni marocchine“, dichiarando di riconoscere la legittimità della monarchia e della lettura marocchina dell’Islam. La maggioranza della società civile crede senza ripensamenti che sia una mossa studiata a tavolino per poter essere liberati e continuare la loro battaglia ideologica e terrorista contro il Marocco e l’Occidente.
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