Storia della peonia erbacea
Questa pianta ha origini antichissime, è citata già in testi di 2.000 anni fa. In Cina, già 1.000 anni prima di Cristo la peonia era protetta dall'imperatore che acquistando le varietà più belle spronò il lavoro degli ibridatori. Il livello di diffusione ed apprezzamento era tale che le stesse divennero il principale motivo decorativo delle stupende porcellane cinesi nelle epoche Ching e Ming. In Europa si dovrà attendere il XVIII secolo perché si comincino ad apprezzare le peonie, grazie a botanici inglesi e francesi che con i loro viaggi le introdussero nel Vecchio Continente. Le peonie erbacee furono spesso raffigurate in quadri religiosi dedicati alla Madonna e coltivate a scopo ornamentale nei giardini e negli orti. All'inizio del ‘900, furono incrociate peonie di specie diverse, ottenendo i primi ibridi
Coltivazione della peonia erbacea
La parte aerea muore nell'inverno, per ricacciare nella primavera. Fiorisce dalla metà di aprile alla fine di giugno, con tonalità dal rosa al cremisi. Recidere i suoi fiori alla mattina, immergendoli subito nell'acqua e tenendoli in un ambiente fresco, al riparo dalla luce solare. Dureranno sicuramente di più se li reciderete quando saranno ancora dei grossi boccioli. Richiede una buona aerazione ed il pieno sole o la mezz'ombra, a seconda delle regioni. All'ombra la peonia sopravvive, ma tende ad una fioritura scarseggiante. Il clima: mite, la fioritura precoce la esporrebbe alle gelate. Il terreno più indicato è quello argilloso, ma se compatto, aggiungere dell'humus e della sabbia per renderlo un pò più permeabile. Concimatura autunnale con del letame vecchio, ben decomposto. Annaffiare moderatamente, al mattino, in estate.
Moltiplicazione e riproduzione delle peonia erbacea
La peonia si moltiplica nel periodo che va da settembre a fine novembre: la pianta avrà tutto il tempo di sviluppare un apparato radicale adatto entro la primavera. Se il suolo non è gelato durante il giorno, si può piantarla anche in inverno; è possibile farlo anche dopo il mese di marzo, ma è una tecnica per le piante coltivate in vaso. Il ph del terreno dovrebbe oscillare tra 6,5 e 7. Un buon impianto richiede una dissodatura del terreno ed eventuale miscelazione a sabbia e torba, con letame maturo. Da evitare il contatto diretto delle radici con i fertilizzanti. Attenzione anche ai ristagni idrici: nei terreni molto umidi riporre nella buca di impianto 5-10 cm di ghiaia o materiale grossolano. La moltiplicazione si esegue per divisione dei cespi, con grosse piante che vengono divise anche in 3-4 parti.
Peonia erbacea: principali malattie della peonia erbacea
Togliere i fiori secchi: la pianta non dedicherà le sue energie alla formazione dei semi; se recidete i suoi steli fiorali fatelo in modo da lasciarne una porzione attaccata alla pianta, con una o due foglie: loro porteranno avanti l'immagazzinamento delle sostanze nutritive per l'inverno. Lasciare la metà degli steli integri è cosa saggia. La peonia è sensibile agli attacchi di due funghi: la Botritys e il Cladosporium. La prima attacca i fusti e i boccioli sui quali si nota l'inconfondibile muffa grigia e le foglie, dove sono evidenti chiazze secche; il secondo forma delle piccole chiazze rotonde e rossicce sulle foglie e sui fusti. Eliminare i fusti seccati a pochi centimetri dal suolo. Il ristagno d'acqua favorisce queste patologie, non esagerate con le innaffiature e moderate le concimazioni azotate.