Riguardo alla coltivazione delle peonie viene fatta una distinzione in esemplari arbustivi ed erbacei. Entrambi provengono dall’Asia, dall’America, dall’Africa e dall’Europa; tuttavia presentano delle caratteristiche colturali ben distinte. Gli esemplari erbacei possono raggiungere fino a un metro d’altezza e durante la stagione invernale la struttura aerea secca e muore, per poi svilupparsi nuovamente durante la stagione primaverile. Gli esemplari arbustivi invece, possono raggiungere dimensioni massime di circa due metri d’altezza, sono delle piante perenni che mantengono tutto l’anno la loro struttura aerea, però non accrescono di dimensioni. Entrambi gli esemplari sono costituiti da una parte aerea, fogliame di colore verde e caduco, infiorescenze di vario colore (dal rosso, rosa, bianco, giallo a quelle con sfumature), e una struttura radicale molto carnosa, la quale durante la stagione invernale trattiene le sostanze nutritive, permettendo, con l’arrivo della stagione primaverile, una rinascita della peonia.
La coltivazione delle peonie segue due filoni ben precisi a seconda dell’esemplare di pianta che si decide di acquistare e coltivare. In linea generale, tutti gli esemplari di peonia preferiscono essere messe a dimora in un ambiente semiombreggiato, in un clima temperato, un terreno molto leggero e ben drenato, in una zona protetta dai venti e soprattutto dalla fredda tramontana. In linea di massima non è un fiore molto esigente, ha bisogno delle giuste annaffiature e di concime maturo attraverso il quale dar vita a infiorescenze e ramificazioni forti e in salute. Nel dettaglio, la peonia arborea è un esemplare molto forte e resistente, si adatta a tutti i climi; deve essere messa a dimora verso ottobre/febbraio; ama sia il pieno sole sia la mezz’ombra. La peonia erbacea ha delle radici molto grosse e resistenti; non tollera ristagni idrici; può essere coltivata sia in pieno sole e sia nella mezz’ombra; fiorisce verso il mese di maggio.
Dopo aver compreso quelli che sono i caratteri generali per la coltivazione delle peonie, è utile conoscerne le tecniche di riproduzione, in modo tale da poter coltivare le proprie piante senza dover ricorrere, ogni volta, al proprio vivaista di fiducia. La riproduzione delle peonie può avvenire mediante seme, divisione dei cespi, innesto e talea. Solitamente, la moltiplicazione della peonia mediante divisione dei cespi, è una prativa riproduttiva messa in atto per le specie erbacee. Essa avviene o verso la fine della stagione autunnale oppure all’inizio di quella primaverile. In questo caso occorre interrare il rizoma a una profondità compresa tra i cinque e i sei centimetri. L’innesto invece viene messo in atto per la specie arbustiva. Il colletto della peonia deve essere interrato a una profondità di circa 6/7 centimetri, facendo attenzione a ricoprirlo per bene di terra, in modo tale da favorirne la formazione di un apparato radicale autonomo e una successiva messa a dimora in piena terra.
La pacciamatura è una pratica appartenente alla coltivazione della peonia molto importante in quanto, attraverso di essa, si protegge la pianta dai freddi della stagione invernale. Quando si hanno dei rizomi molto piccoli, è necessario proteggerli ponendoli all’interno di serre non riscaldate o in un luogo riparato, soprattutto quando gli esemplari sono molto giovani (circa un anno di vita). La pacciamatura è una pratica (messa in atto durante l’inverno) che segue la messa a dimora in piena terra di rizomi o radici nude. La protezione della parte basale della peonia deve avvenire mediante l’uso di fieno, paglia o foglie; non si utilizza lo stallatico maturo perché può agevolare infezioni fungine. Con l’arrivo della stagione primaverile, si rimuove la pacciamatura. Oltre a questa pratica, per avere delle piante sempre rigogliose e in salute, non si devono interrare poco perché le radici sono esposte agli agenti atmosferici ma, allo stesso tempo se si sotterrano troppo si avranno problemi di fioritura.
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