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Pepata di corte, ottima per l’aperitivo

Creato il 07 gennaio 2014 da Cibovinoandmore @Cibovinoandmore

Durante le feste ci si trova sempre con tanto tempo libero e poche idee, quindi cosa c’è di meglio che godersi una bella giornata di sole, fare due passi in centro e bere un buon vinello?

Assetati dopo il nostro peregrinare, volevamo provare un posto nuovo per l’aperitivo, così ci siamo diretti alla Pepata di Corte, in Corte Savorgnan a Udine.

La corte è proprio carina e dà quella sensazione di intimità: un paio di negozietti storici, persone che si salutano, una conformazione architettonica che fa venire subito alla mente la sensazione di essere entrati in un “luogo segreto”, proprio nel centro di Udine ma lontano dagli sguardi di tutti.

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Il locale è molto bello, l’atmosfera è pittoresca, con mensole ricavate dalle scatole in legno delle varie bottiglie, nelle quali (voluto gioco di autorefenzialità?) troviamo bottiglie di tutti i tipi.

La parte non adibita a ristorante, all’ingresso, non è molto grande e le sedie e i tavoli in legno grezzo ricordano un po’ le vecchie osterie, ma con attenzione per il particolare.

Ordiniamo un classico da aperitivo: bollicine! Per Francesco un Prosecco Alturis, per me invece un Pinot Bianco Brut Kettmeir.

Accompagniamo il tutto ovviamente dalla classica tartinetta, ma qua scatta l’errore: Francesco sceglie la porcina con il kren, ma il sapore di entrambi non soddisfano, mentre io vado sul pesce, con una cremina di tonno e maionese, accompagnata da un’ottima acciughina salata. Il tutto per sei euro (contandone due per le tartine).

Devo dire che personalmente il prosecco mi ha un po’ stufata… Lo bevono tutti perchè la bollicina fa sempre “chic”, ma il retrogusto un po’ acidulo non mi fa impazzire. Proprio per questo sono stata ben contenta della mia scelta, azzardata perchè a me sconosciuta ma davvero eccellente. E controllando online ho pure azzeccato l’abbinamento! Un punto per Marta!

;)

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Poi il caso ha voluto che tornassimo alla Pepata di Corte pochi giorni dopo, per un aperitivo in compagnia di vecchi amici. Ho sentito le sirene maliarde del Biancosesto de La Tunella (per chi non lo sapesse, lo sposalizio di friulano e ribolla gialla meglio riuscito secondo me) chiamarmi, e non potendo farmi legare all’albero maestro come il povero Ulisse, sono stata attratta dai loro canti e mi sono concessa il piacere.

Il locale è molto carino, l’atmosfera piacevole e i prezzi sono onesti.

Quindi il mio consiglio è: osate anche voi e provate un bicchiere di qualcosa che non avete mai bevuto! Certo, potrebbe non andarvi bene come a me, ma si sa… La fortuna aiuta gli audaci!

 

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